Aurora Ramazzotti non ha perso l’abitudine di essere presente sui social da quando è diventata mamma di Cesare, nato il 30 marzo 2023, nonostante in un primo momento sembrasse intenzionata a cambiare il suo modo di agire per cercare di capire quanto il suo arrivo potesse condizionare la sua quotidianità. Pur non avendo ancora mostrato il volto del suo bimbo, la giovane aggiorna spesso i suoi follower sulle poppate e non solo, anche se, come spesso capita, la stanchezza si fa sentire.

A distanza di dieci giorni dal parto, la 26enne aveva voluto mostrare come il suo corpo fosse cambiato velocemente, arrivando a definirlo “magico. Allo stesso tempo, aveva confessato quanto spesso le venisse da piangere, anche senza motivo, pur ritenendo questo “normale” perché legato agli ormoni tipici dell’allattamento.

Ora la figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti ha deciso di fare una riflessione importante, su come non sia stato sempre facile vedere la sua immagine allo specchio, non solo durante la gravidanza, ma anche quando era solo una ragazzina. L’influencer, infatti, aveva rivelato di avere sofferto in passato quando veniva criticata nel paragone con la mamma. Adesso che è ormai cresciuta le sensazioni che avverte sono diverse e non è casuale che il post sia stato accompagnato da una sua immagine in bikini.

“A due anni inizi a riconoscere la tua immagine riflessa nello specchio e da quel momento in poi con quella superficie riflettente comincia una vera e propria relazione, tra le più durature della tua vita” – così inizia il messaggio Instagram di Aurora Ramazzotti, consapevole di come spesso siano tante le sue coetanee che faticano ad accettarsi.

“Quando ero adolescente c’erano giorni in cui immaginavo un mondo senza quel riflesso, passavo ore a cercare di dimenticarmi del mio ed entravo a testa bassa nei bagni per evitare di incrociare quell’immagine – prosegue -. Non so bene a che punto la mia, di relazione con essa, si sia complicata tanto, forse intorno a quando ho iniziato a capire che un semplice gioco di luce potesse condizionare la mia intera esistenza. Tutto quanto sembrava basarsi su quella relazione, un attimo fuggente in grado di sconvolgere una vita, di far dimenticare la vera bellezza dell’anima, di portare malattie e pianti e di tutto e di più. Non lo sapevo, perché non l’avevo deciso io, era successo e basta, che con quell’immagine riflessa fosse nata una relazione disfunzionale, pericolosa”.

Essere in lotta con se stessi è frequente, ma può portare a vivere momenti davvero difficili: “Come ogni relazione di quel tipo si alternavano momenti di pacata serenità a lotte furiose. Anche quando sembrava andare tutto per il meglio, anche quando mi sorprendevo a pensare “è cambiata, questa volta per davvero”, non era mai così, stavo cucendo delle toppe colorate su un jeans strappato. L’ho capito solo dopo che il mio errore stava nel credere che fosse cambiando quell’immagine che avrei sanato la relazione frammentata. Perché non importava quanto mi mettessi d’impegno a fare in modo che la luce riflettesse diversamente sul mio volto, sul mio ventre, sui disegni tracciati dalla vita sulla mia pelle. C’era qualcosa che doveva cambiare dentro, dove nessuno potrà mai vedere”. 

Ora, però, finalmente, la sua percezione è diversa e si sente serena: “Oggi la relazione procede a gonfie vele, oggi non gioco più a evitare quell’immagine riflessa, oggi passo tanto tempo ad osservarla. Mi racconta vita, mi ricorda dove sono stata e mi permette di immaginare dove andrò. Forse non sarà così per sempre, ma ora più che mai ho imparato ad amarla. Nei giorni “no” anziché voltarmi la fisso dritta nei suoi più severi giudici, ci prendiamo a pugni un po’ e poi torniamo ad accarezzarci e mi ricordo che in fondo poverina può solo mostrarmi l’involucro di me, io sono tutt’altro” – ha concluso Aurora Ramazzotti.

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