É stata la Regione Lazio a darne prontamente notizia: il focolaio di aviaria è divampato in un allevamento ovicolo di Ostia Antica, e le misure di sicurezza attuate resteranno in vigore per 21 giorni.

L’allevamento in questione è un allevamento non commerciale a chilometro zero. I sospetti sono affiorati a seguito di una “mortalità anomala” tra le galline e dopo i controlli è stato accertato che si tratta di influenza aviaria di sottotipo H5 HPAI, ad alta patogenicità.

Il paziente zero e la situazione attuale

Il “paziente zero” è quasi sicuramente un’anatra selvatica che, posatasi in uno stagno di Ostia Antica, ha infettato le anatre dell’allevamento.

Il virus è letale per gli uccelli, specie quelli addomesticati, e si stima che siano in pericolo le 70 galline ovaiole del pollaio di Ostia Antica insieme alle 30 anatre e oche dell’allevamento. Inoltre, i volatili di altri 35 allevamenti nella zona sono attualmente in quarantena.

Per fronteggiare la situazione, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha indetto una zona di protezione con un raggio di 3 chilometri dall’allevamento e una zona di sorveglianza più ampia con un raggio di 10 chilometri.

In tutta l’area è bloccato il passaggio di pollame e animali in generale. Oltre all’obbligo di Dpi (dispositivi di protezione individuale) è obbligatorio per chi entra o esce da un allevamento di disinfettare tutti i veicoli e le attrezzature, oltre che di distruggere immediatamente le carcasse di animali.

Per verificare che le disposizioni siano rispettate, la Regione ha incaricato la Asl Roma 3, affiancata dall’Istituto Zooprofilattico.

La situazione è sotto controllo ma ci sarà, dalle prossime ore, una task force che dovrà attuare le strette misure dell’ordinanza“, ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, come riporta la stampa.

É possibile il salto del virus da animale a uomo?

La risposta è . Tuttavia, come riporta il Ministero della Salute, non c’è da preoccuparsi troppo in quanto “la maggior parte dei virus dell’influenza aviaria non causano malattie negli esseri umani.

Per contrarre il virus un essere umano dovrebbe entrare in contatto diretto con l’animale infetto, vivo o morto, o con ambienti contaminati e/o le loro escrezioni come feci, urine, saliva e sangue.

Si possono mangiare carne e uova?

Non c’è alcun pericolo nel consumo di carne e uova, come ha anche ribadito il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Roma, Ugo La Marta, alla stampa.

Sia la carne che le uova sono sicure, l’aviaria non è un problema di sicurezza alimentare, sebbene sia importante la cottura per il rischio legato ad altri patogeni, come la salmonella“, ha detto La Marta.

Come riportato dal Ministero della Salute, la cottura deve essere sopra i 70 °C.

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