"Bimbe violentate da soldati russi davanti alle madri", la denuncia di Rula Jebreal

La giornalista, sul suo account Twitter, denuncia le atrocità della guerra in Ucraina, riportando dei dati agghiaccianti sulle violenze subite dai minori: "Un neonata di 9 mesi è stata violentata a lume di candela, un bambino di 1 anno è morto, dopo essere stato violentato da due militari”. La lista è lunga e anche il difensore civico dei Diritti Umani, Lyudmila Denisova, riporta dati terrificanti.

La giornalista Rula Jebreal, sul suo account Twitter denuncia le atrocità della guerra in Ucraina, riportando dei dati agghiaccianti sulle violenze subite dai minori da parte dei soldati russi.

Secondo quanto riporta Jebreal nel suo tweet, le linee telefoniche delle associazioni che si occupano di diritti umani hanno ricevuto parecchie segnalazioni di violenza sessuale su minori. In sole 24 ore ci sono state 56 chiamate che denunciavano le terrificanti violenze, tra cui:

“Bambine di 9 anni, violentate dai soldati russi davanti alle madri, che hanno riportato gravi lesioni ai genitali, una bambina di 9 mesi è stata violentata a lume di candela, un bambino di 1 anno è morto, dopo essere stato violentato da due russi”.

La lista di Rula Jebreal è lunga e a leggerla vengono brividi e rabbia. È da mesi che i media e le associazioni umanitarie denunciano casi di violenza su minori. Anche Lyudmila Denisova, ex Ministra, che a maggio 2022 è stata eletta difensore civico dei Diritti Umani nel parlamento ucraino, ha dichiarato:

“Riceviamo circa 700 chiamate al giorno e abbiamo già raccolto la segnalazione di circa 43mila crimini di guerra. Sono almeno 200 le violenze sessuali sui cittadini e in 60 casi si tratta di bimbi”.

Denisova ha fornito alcune cifre che ci danno un’idea di quello che sta subendo il popolo ucraino. Nelle chiamate che ricevono, vengano segnalati “crimini atroci”. Proprio per questo, ha fatto sapere che è stato messo a disposizione un servizio di aiuto psicologico, anche perché in molti casi sarebbero coinvolti bimbi:

“Tutto ciò spinge alla disperazione e per questo è a disposizione una linea telefonica anche per il supporto psicologico. Abbiamo già ricevuto 1.100 chiamate. In almeno 104 casi su 400 segnalazioni di assassinii di familiari ci è arrivata la conferma della presenza di bambini”.

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