Bar fa pagare i clienti per le bestemmie: come è nata l'iniziativa
Almeno per ora, secondo quanto riferito dai proprietari, tutti gli avventori hanno preso bene la decisione, anzi c'è chi ha deciso di versare il suo contributo in anticipo.
Almeno per ora, secondo quanto riferito dai proprietari, tutti gli avventori hanno preso bene la decisione, anzi c'è chi ha deciso di versare il suo contributo in anticipo.
Avere una reazione istintiva in un momento di nervosismo può capitare a tutti, anche a chi solitamente cerca di essere razionali, ma farlo a suon di bestemmie non è mai piacevole da sentire anche per chi solitamente non è cattolico. Questo ha spinto così un bar situato a Castello di Godego, in provincia di Treviso, a introdurre un’iniziativa particolare: chi si lascerà andare a un’imprecazione sarà costretto a pagare un sovrapprezzo rispetto all’ordinazione fatta.
L’idea, secondo quanto riportato da Il Gazzettino, è venuta a un locale che ha uno dei nomi più classici per la categoria, ovvero Bar Sport, che ha deciso di agire in maniera trasparente esponendo un cartello sul bancone sopra un barattolo di vetro.
È stato infatti deciso uno specifico tariffario, che prevede “1 euro per una bestemmia; 2,5 euro per tre bestemmie; 5 euro per una bestemmia d’autore”.
I proprietari del bar hanno spiegato inoltre al quotidiano locale quale sia stata la motivazione scatenante che li ha spinti ad agire in questo modo: tutto è nato dopo avere assistito a una discussione decisamente animata tra due clienti, a cui hanno assistito increduli anche gli altri avventori, molti dei quali non hanno gradito le diverse bestemmie pronunciate, soprattutto perché in quell’occasione era presente anche un bambino.
Le mini-sanzioni, è bene precisarlo, non sono obbligatorie, ma non è mancato chi ha deciso di agire in anticipo e ha dato già il suo contributo temendo di incorrere in un’imprecazione senza riuscire a fermarsi in tempo: chi lo ha fatto, infatti, si è detto sicuro di andare incontro a una bestemmia, per questo ha preferito farlo prima.
“I clienti l’hanno presa bene- ha dichiarato Camilla, la figlia dei gestori – Finora nessuno si è lamentato. Anzi, quasi tutti hanno messo dentro il vaso l’euro senza bisogno di alcun richiamo, che comunque non facciamo perché non ci sono obblighi. Qualcuno ha messo soldi preventivamente dicendo che sicuramente in giornata qualcuna gli sarebbe scappata”.
Smentito all’istante chi ha ipotizzato che questa mossa sia un modo per incrementare i guadagni da parte dei proprietari del bar: “Cosa ne faremo dei soldi? Quando avremo riempito il vaso li devolveremo tutto in beneficenza a qualche associazione locale” – ha sottolineato.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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