Betty Lou Oliver e la caduta in ascensore dal 75° piano dell'Empire State Building
L'incredibile storia di Betty Lou Oliver, che entrò nel Guinness dei primati dopo essere sopravvissuta a una terribile (e lunghissima) caduta in ascensore.
L'incredibile storia di Betty Lou Oliver, che entrò nel Guinness dei primati dopo essere sopravvissuta a una terribile (e lunghissima) caduta in ascensore.
La storia di Betty Lou Oliver sembra appartenere più a un romanzo che alla realtà e ha scatenato la curiosità di moltissime persone fin dagli anni ’40 del secolo scorso. Oliver è passata alla storia non solo per essere sopravvissuta a un incidente potenzialmente mortale, ma anche per aver stabilito un record mondiale unico nel suo genere.
Era il 28 luglio 1945, un sabato mattina, quando un bombardiere B-25 Mitchell dell’aeronautica statunitense si schiantò contro l’Empire State Building a New York. A causa di una fitta nebbia, il pilota, il tenente colonnello William Franklin Smith Jr., perse l’orientamento e si trovò fuori rotta. Alle 9:40, l’aereo colpì il lato nord dell’edificio tra il 78° e l’80° piano, provocando un’esplosione che uccise immediatamente 14 persone e ferì molte altre.
Betty Lou Oliver, allora 20enne, lavorava come operatrice dell’ascensore nell’Empire State Building. Quel giorno, era al 80° piano quando l’aereo si schiantò. L’impatto causò un’esplosione e un devastante incendio, e Oliver fu gravemente ferita. Con ustioni e altre ferite, i soccorritori la portarono a un ascensore per evacuare l’edificio il più in fretta possibile.
Ma l’ascensore su cui fu caricata Oliver era stato danneggiato dall’incidente. I cavi dell’ascensore, infatti, si spezzarono, e l’ascensore precipitò per ben 75 piani, fino al piano sotterraneo. Questa caduta di circa 300 metri avrebbe dovuto essere letale, ma incredibilmente, Oliver sopravvisse.
La sua sopravvivenza fu attribuita a diversi fattori. In primo luogo, i cavi spezzati dell’ascensore si arrotolarono sotto la cabina, creando un effetto ammortizzante che ridusse l’impatto della caduta. In secondo luogo, la pressione d’aria all’interno del vano dell’ascensore avrebbe agito come un cuscino, contribuendo ulteriormente a rallentare la discesa. Infine, la costruzione robusta dell’ascensore stesso fornì una protezione aggiuntiva.
L’impatto però lanciò Betty Lou Oliver fuori dall’ascensore scaraventandola in aria e facendola poi cadere violentemente sul pavimento di cemento tra le fiamme. Oliver subì gravi ustioni e fratture alla schiena, al bacino e al collo a causa della caduta.
Dopo una lunga degenza in ospedale per riprendersi dalle sue ferite, Oliver riuscì a rimettersi completamente e tornò alla sua vita quotidiana. La straordinaria sopravvivenza di Betty Lou Oliver le valse un posto nel Guinness dei Primati per essere sopravvissuta alla caduta più lunga in ascensore.
L’incidente scosse profondamente Betty Lou Oliver, che si tenne sempre lontana dai riflettori. Cinque mesi dopo il fatto, tornò all’Empire State Building e prese l’ascensore che aveva quasi causato la sua morte. Betty Lou Oliver morì il 24 novembre 1999 a Fort Smith, Arizona, circondata dai suoi tre figli e sette nipoti. Non parlò mai del trauma subito a causa della caduta.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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