Bill Cosby ancora sotto accusa: nuove testimonianze di abusi riaprono il caso

L'ex attore dei Robinson Bill Cosby si è presentato in tribunale per l'accusa fatta da Andrea Constand, ex giocatrice di basket, che sostiene che l’attore l'abbia drogata e violentata: il processo vede sullo sfondo l'interesse del movimento Metoo.

Il famosissimo Bill Cosby, attore interprete dell’iconico papà della serie tv I Robinson, è stato convocato nuovamente in tribunale da alcune donne che sostengono di aver subito molestie e violenze sessuali da lui. Come riporta anche mondofox.it, quello che è iniziato oggi, 9 aprile, è il secondo atto di un processo in stallo da più di un anno, quando la giuria non era riuscita a stabilire se Bill Cosby, 14 anni fa, avesse drogato con un farmaco e violentato l’ex giocatrice di basket della Temple University di Philadelphia Andrea Constand. L’attore si è sempre proclamato innocente nonostante abbia ammesso di aver acquistato dei barbiturici per aver rapporti sessuali con giovani donne. 

L’attore ottantenne torna nel tribunale di Norristown, in Pennsylvania, ormai totalmente cieco per rispondere di accuse simili arrivate anche da altre donne. Decine di giovani aspiranti attrici hanno raccontato di essere state molestate, violentate e pagate per tacere dallo stesso attore, in cambio di una parte in qualche film. 

Il metodo utilizzato da Cosby pare sia stato sempre più o meno lo stesso: promesse di carriera in cambio di sesso, l’invito a casa, l’offerta di una pillola “rilassante”, i soldi in cambio del loro silenzio. Molte delle accuse fatte della testimoni sono ormai entrate in prescrizioni, ma 5 di queste donne sono state ammesse dal giudice Steven O’Neill come testimoni al processo intentato dalla Constand.

Lo stesso giudice ha deciso anche di ammettere la testimonianza di Marguerite Jackson, richiesta dalla Difesa, che racconta che la stessa Constand gli avrebbe confessato di voler accusare di violenza sessuale una persona famosa per guadagnare dei soldi. 

Questo processo è il primo dopo lo scandalo Weinstein, è molto seguito dalle attiviste del movimento #metoo e la cosa sembra aver influenzato anche la scelta dei giurati. Nelle giornate di selezione infatti, a quanto riporta la stampa americana, pare che i candidati siano stati bombardati di domande: è stato loro chiesto se avessero mai sentito parare del movimento #MeToo , se conoscessero altri casi di aggressione nell’industria dello spettacolo e se avessero mai avuto modo di conoscere una vittima di aggressione sessuale. 

Pare che sia stata molto difficile la ricerca di giurati imparziali sul tema, ora la giuria è chiamata a esprimere un verdetto unanime.

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