Il governo Draghi ha approvato un nuovo bonus del valore di 600 euro con l’obiettivo di aiutare gli italiani a contrastare il caro bollette, realtà che sta preoccupando numerose famiglie e imprese. Questo, è bene precisarlo, non può essere considerato come un vero e proprio bonus, ma come un fringe benefit, ovvero un incentivo esentasse che le aziende possono concedere ai propri dipendenti per effettuare spese o ottenere rimborsi nell’ambito di un piano di welfare aziendale.

Sulla base di quanto stabilito dal Decreto Aiuti bis, la cifra è passata da un minimo di 258,23 euro fino a una franchigia di 600 euro.

Il provvedimento, secondo le stime previste dall’esecutivo, ha un valore pari a  81,9 milioni di euro.

Considerato quanto gli aumenti delle fatture stanno preoccupando tantissimi nostri connazionali, il Premier e i Ministri hanno deciso di modificare parzialmente le norme in vigore e di rendere più elevato l’importo destinato ai cittadini.

L’articolo 51 comma 3 del Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi, stabilisce infatti che” le somme versate dal datore di lavoro ai dipendenti sono esentate dal pagamento di contributi sociali e imposte  solo se non superano i 258,23 euro”, ma in questo caso si è deciso appunto di arrivare a un bonus di 600 euro.

Queste somme vengono erogate in modo semplice e diretto come “rimborsi da parte del datore di lavoro per il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas”.

Questi soldi per il datore di lavoro sono interamente deducibili, vanno quindi a ridurre l’imponibile fiscale della società. Nel caso del lavoratore, invece, non sono soggette a contribuzione (quindi non generano aumenti della pensione) né a prelievo fiscale. L’ambito di utilizzo è però limitato appunto al pagamento delle bollette.

Spetterà poi al nuovo governo che entrerà in carica a breve decidere se rinnovare la misura o, eventualmente, pensare a un altro tipo di provvedimento di sostegno per la popolazione.

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