Perché il brano 'Heated' di Beyoncé offende le persone disabili

All’interno della canzone è presente per due volte un grave insulto verso chi soffre di paralisi cerebrale: il termine sotto accusa è "spazzin‘", derivato dalla parola "spastic", sostantivo che in Gran Bretagna ha un significato assolutamente negativo.

Pioggia di critiche per il testo di Heated di Beyoncé, un brano contenuto nell’ultimo album della pop star, Renaissance. All’interno della canzone, scritta con Drake e altri nove autori, è presente per due volte un grave insulto verso le persone disabili, e nello specifico verso chi soffre di paralisi cerebrale.

Il termine sotto accusa è “spazzin‘”, derivato dalla parola “spastic”, sostantivo che negli Stati Uniti può voler dire anche “fuori di testa”, ma in Gran Bretagna ha un significato assolutamente negativo. A riportare la notizia, e la relativa polemica delle associazioni che lavorano al fianco delle persone con disabilità, è stato il sito della BBC, dove si legge nel dettaglio il perché è stato chiesto ufficialmente di cambiare il contenuto del brano.

Quella parola “Suona come uno schiaffo in pieno volto”, spiega l’avvocata Hannah Diviney. “Quando i fan hanno ascoltato il singolo di Beyoncé venerdì – ha aggiunto – è stato come ricevere un insulto”. Da qui la richiesta dell’ente di Scope, che ha chiesto all’artista di registrare nuovamente la canzone, cancellando quelle parole. Sull’Agi, inoltre, si legge anche il commento del responsabile dei media dell’associazione, Warren Kirwan:

Le parole contano perché rafforzano gli atteggiamenti negativi che le persone disabili affrontano ogni giorno. Beyoncé è stata a lungo una paladina dell’inclusività e dell’uguaglianza, quindi la invitiamo a rimuovere questo testo offensivo.

Sempre alla BBC, l’addetto stampa della star ha spiegato che il termine “Non è stato usato intenzionalmente in modo dannoso e sarà sostituita nei testi”, ma non ha dato una tempistica certa della modifica. Questa nuova bufera, infine, arriva a ridosso di quella che ha coinvolto la pop star statunitense Lizzo, rea di aver usato lo stesso termine nella sua canzone GRRRLS: la cantante si è prontamente scusata e ha ripubblicato in tempo record il brano, senza il termine offensivo.

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