Nessuno se lo sarebbe mai aspettato e, invece, Burberry ha deciso di bruciare tutti i vestiti e gli accessori invenduti per un valore pari a circa 31 milioni di euro. Si tratta dei resti di magazzino della nota casa di moda inglese che sono andati letteralmente in fumo: “Abbiamo cura dei nostri processi di smaltimento dei prodotti per ridurre al minimo le eccedenze di quello che produciamo” hanno spiegato dai pianti alti.

Come racconta il Times, infatti, Burberry ha  bruciato la bellezza di 28 milioni di sterline (che in euro sono 31 milioni). Una decisione che sta facendo discutere e che ha lasciato di stucco alcuni azionisti. In realtà non sarebbe la prima volta, stando alle parole del Times, secondo cui negli ultimi cinque anni Burberry avrebbe già bruciato altri capi per un valore complessivo di 90 milioni di sterline, ovvero 100 milioni di euro. Una pratica che prima era passata inosservata e che, invece, adesso inizia a far scalpore.

È doveroso sottolineare che Burberry non è l’unica casa di moda a bruciare i vestiti. Tra queste ci sarebbe anche H&M. L’obiettivo è quello di tutelare la proprietà intellettuale delle loro creazioni difendendosi da vendite sottocosto e dalle contraffazioni. A non essere d’accordo con questa scelta sono anzitutto i gruppi ecologisti, viste le conseguenze ambientali.

Da Burberry, infine, si difendono così:

Burberry ha cura dei processi di smaltimento del prodotto per ridurre al minimo la quantità di eccedenze che produciamo. Nelle occasioni in cui è necessario smaltire i prodotti lo facciamo in maniera responsabile e continuiamo a cercare modi per ridurre o rivalutare i nostri rifiuti. Questa è una parte fondamentale della nostra strategia da qui al 2022 e abbiamo stretto collaborazioni e partnerhip con alcune organizzazioni. Un esempio su tutti è la nostra partnership con la Make Fashion Circular Initiative della Ellen MacArthur Foundation, in cui ci uniamo ad altre organizzazioni leader per lavorare verso un’economia circolare della moda.

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