L'ONU riconosce la cannabis come sostanza terapeutica

L'ONU ha approvato la rimozione della cannabis dalla tabella che raggruppa le sostanze stupefacenti più pericolose, tra cui eroina e cocaina, e ne ha riconosciuto le proprietà terapeutiche. Un risultato storico salutato però con una timida maggioranza, che ha visto però l'appoggio dell'Italia.

Un risultato storico quello che si è ottenuto lo scorso 2 dicembre a Vienna nel corso della Commissione droghe delle Nazioni Unite (Cnd), in cui gli Stati Membri hanno votato a favore del riconoscimento del valore terapeutico della cannabis e delle sostanze a base di cannabis.

La Commissione si è riunita per votare sei punti proposti dall’Oms nell’ambito della riforma internazionale della cannabis. Tra questi, il più importante riguardava la ricollocazione della cannabis all’interno delle quattro tabelle istituite nel 1961 che classificano piante e derivati psicoattivi a seconda della loro pericolosità. L’ONU ha quindi votato per la declassificazione della sostanza e la sua eliminazione dalla tabella 4, a cui appartengono le sostanze ritenute più pericolose, tra cui eroina e cocaina, in virtù dei suoi impieghi terapeutici.

Una votazione non facile, visto che si è raggiunta la maggioranza grazie a un solo voto: 27 favorevoli, 1 astensione e 25 contrari. La quasi totalità dei Paesi delle Americhe e dell’Unione Europea, ad eccezione dell’Ungheria, ha votato a favore, tra questi anche l’Italia, mentre la maggior parte dei paesi asiatici e africani ha espresso il voto contrario.

Con il cambiamento ottenuto, la cannabis, e le sostanze a base di cannabis, viene quindi associata a una medicina e non è più considerata una sostanza pericolosa, aspetto, questo, che dovrebbe agevolare la legalizzazione della cannabis terapeutica, considerato il grande beneficio che questa sostanza apporta nella cura di molte patologie, tra cui il morbo di Parkinson, la sclerosi, l’epilessia, il dolore cronico e il cancro. Non solo, la declassificazione della cannabis e il riconoscimento del suo valore medico potranno facilitare la ricerca scientifica sulla pianta.

Si tratta di un risultato importante, come dichiara a RepubblicaMarco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni, che si batte per tutela del diritto alla scienza e alla salute, coordina la campagna Legalizziamo!, una proposta di legge d’iniziativa popolare per la regolamentazione legale della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e dei suoi derivati con la conseguente esclusione della criminalità organizzata dal mercato.

La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici.

Perduca aggiunge anche che il voto rappresenta un passo decisivo perché le raccomandazioni dell’Oms erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili.

Finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale, come quelle delle Convenzioni Onu sulle droghe, non solo ai mutati scenari sociali e culturali ma anche alla luce del progresso scientifico.

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