Come ogni anno, il capodanno cinese rappresenta un grande evento in molti Paesi asiatici. Il calendario cinese, com’è noto, è differente dal calendario giuliano che usiamo invece in Italia: mentre quello giuliano è un calendario solare (tanto che ogni quattro anni si deve recuperare un giorno a febbraio, perché la rivoluzione terrestre è lunga 365 giorni e un quarto), quello cinese è un calendario lunare (o meglio lunisolare, perché dura comunque dodici mesi, ma si basa sui cicli lunari e sulle stagioni).

2024: arriva l’anno del Drago

Con il capodanno cinese 2024 inizierà l’anno del Drago. È questo il segno dell’oroscopo cinese che caratterizzerà i nuovi nati, nello specifico Drago con attributi Legno e Yang. Il Drago è il solo segno rappresentato da un animale immaginario (anche se in Asia esiste un rettile chiamato drago di Komodo): i bambini e le bambine che nasceranno quest’anno saranno fortunati, secondo la tradizione benaugurante, e la loro vita sarà caratterizzata da salute, forza e armonia.

Per quanto riguarda gli attributi, all’interno dei cicli lunari cinesi, si trovano anche degli intervalli di tempo dedicati agli elementi (legno, fuoco, terra, metallo e acqua), oltre a quelli basati sul dualismo di yin e yang, ovvero giorno e notte, luce e oscurità, concetti che nelle filosofie asiatiche si compenetrano.

Quando si festeggia il capodanno cinese?

Come detto, il calendario cinese è un calendario lunare, quindi il nuovo anno inizia con il secondo novilunio che segue il solstizio di inverno. Per il 2024, i festeggiamenti cadono tra il 10 e il 24 febbraio: non si tratta infatti di un solo giorno come capita per il capodanno occidentale, ma di due settimane di festeggiamenti dedicati alle attività più disparate.

Non è solo la Cina a festeggiare questa ricorrenza, ma anche Corea, Giappone, Vietnam, Mongolia, Nepal, Bhutan, Singapore e Malaysia. Inoltre anche in occidente si tengono questo tipo di festeggiamenti, sia nelle famiglie dei migranti provenienti da queste zone, sia – laddove esistono comunità o interi quartieri popolati da migranti, come Chinatown o altre zone di New York, per esempio nel cuore di Brooklyn – nelle comunità di oriundi cinesi o asiatici.

Come si festeggia? Le tradizioni

I festeggiamenti per il capodanno cinese sono la risposta a una leggenda: secondo la tradizione, una volta all’anno un mostro antropofago chiamato Nian esce dalla sua tana, e per spaventarlo bisogna addobbare tutto di rosso – che è un colore che lo spaventa – e fare tanto rumore, suonando le percussioni ed esplodendo fuochi d’artificio.

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Durante le diverse giornate del capodanno, si trascorre del tempo in famiglia: è un’occasione molto importante e queste visite si svolgono spesso una volta all’anno, perché alcune popolazioni asiatiche, tra cui i cinesi, non hanno l’abitudine di vedere o sentire i genitori quotidianamente o settimanalmente, anche perché spesso la vita li porta ad abitare a grandi distanze. Fare visita ai famigliari non contempla solo i vivi: fondamentali sono anche le visite ai parenti morti e il loro ricordo attraverso preghiere e accensione di incenso.

Tra le tradizioni si annoverano naturalmente i già citati fuochi d’artificio, e tante “cose rosse”: si va dalle buste rosse recanti solidi o dolcetti, ai nastri rossi apposti sulle case, fino naturalmente all’esposizione delle tipiche lanterne rosse, che vengono sistemate fuori dalle case nell’ultimo giorno di capodanno, che prende appunto il nome di Festa delle Lanterne. Non manca una sfilata con uno scenografico e lunghissimo mostro dalle fattezze di un leone, che simboleggia il Nian.

Durante il capodanno cinese vengono consumati dei piatti tipici, a partire dai jiaozi, dei ravioli al vapore con ripieno di verdure e di pesce per lo più, e che rappresentano un augurio di buona fortuna. Molti piatti non prevedono la carne, sia perché il Buddhismo (e quindi il vegetarismo) è molto diffuso, sia perché il pesce è ritenuto benaugurante. Tra i dolci c’è una torta di riso caramellato chiamata Nian gao.

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