Oblio oncologico: la lotta di Carolina Marconi in difesa di chi è guarito da un tumore

Ospite a Verissimo, ha raccontato il difficile percorso nella malattia e il grande rammarico quando ha scoperto che il suo desiderio di maternità non può realizzarsi. Come migliaia di altre persone, deve attendere cinque anni dalla diagnosi di guarigione per poter fare domanda di adozione.

Ha lottato contro il cancro e ora lotta per il diritto all’oblio oncologico. Carolina Marconi, ospite a Verissimo, ha raccontato il difficile percorso nella malattia e il grande rammarico da quando ha scoperto che il suo desiderio di maternità non può realizzarsi.

“Ho pensato, perché non adottare un bambino – spiega nel salotto di Silvia Toffaninpoi ho cercato anche l’utero in affitto, ma chiedono delle cifre incredibili. Io e Alessandro siamo andati dall’assistente sociale e abbiamo scoperto che non possiamo adottare un bambino, perché io ho avuto un tumore”.

Su cosa dice la legislatura in merito abbiamo scritto qui:

Oltre all’adozione, le persone malate o guarite dal cancro incontrano molte difficoltà in tanti altri campi: come fare richieste per il mutuo, un prestito o un’assicurazione: “C’è un po’ di discriminazione. Bisogna tutelare un bambino, ma chi lo dice che lo tuteliamo così? Lo tuteliamo lasciandolo in casa famiglia?”.

Per questo l’ex gieffina si sta impegnando in una battaglia per chiedere il diritto all’oblio oncologico e alle telecamere di Canale 5 ha ribadito l’importanza della raccolta firme per sostenere una proposta di legge:

“Il bambino non ha solo la mamma, c’è anche il papà, i nonni, gli zii, ci sono tante persone che possono amarlo. Non sapevo che gli altri erano immortali. Io chiedo a nome di tutte queste persone, ex pazienti come me, siamo arrivati a 50mila firme per il diritto all’oblio oncologico, seguiamo lo stesso esempio della Francia. Questa discriminazione deve passare, io non sono il mio tumore, tutti meritiamo di avere una famiglia, di essere felici, di essere uguali. Io sto bene, questo sistema deve cambiare. Il nostro obiettivo è arrivare a 100mila firme per presentarla al Presidente del Consiglio”.

Sul suo profilo Instagram, Carolina Marconi ha poi postato un ringraziamento perché la raccolta ha superato le 60mila firme. In molti Paesi europei, come Francia, Lussemburgo, Olanda, Belgio e Portogallo, la legge per il diritto all’oblio oncologico è già una realtà e garantisce alle persone la facoltà di non dichiarare informazioni sulla propria malattia, cosa che invece in Italia è obbligatoria per sottoscrivere molti contratti e richiedere anche alcuni servizi.

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