È una storia che sembra un film e, anche se effettivamente lo è diventato, quanto successo a Caterina e Melissa è del tutto reale.

Scambiate all’ospedale a poche ore dalla nascita, per una distrazione degli infermieri, un errore o chissà cos’altro, per tre anni sono cresciute con genitori che non erano quelli biologici.

Tutto accade la notte di Capodanno del 1998 all’ospedale di Mazara del Vallo, nel trapanese: sui letti, a pochi metri di distanza, due donne, Gisella e Marinella; entrambe partoriscono due bambine, che però vengono scambiate nelle culle. Così, al momento di lasciare la struttura, ognuna se ne va con la bambina che non ha messo al mondo, la allatta, la cresce per i successivi tre anni.

Fino a quando una maestra, all’uscita dell’asilo, notando la somiglianza tra Caterina e Marinella, affida la bambina alla donna.

“Non è mia figlia”, ribatte lei. E invece è proprio così, solo che ovviamente ancora non lo sa. Però quell’episodio fa nascere in lei, e nell’amica Gisella, i primi dubbi, tanto che le due donne fanno sottoporre le bambine a esami del sangue, poi a quello del DNA, che dà una sentenza inoppugnabile, cui fanno seguito gli incontri con avvocati, giudici, psicologi, per cercare di porre rimedio a quell’incredibile errore che ha rovesciato le vite di due famiglie.

Sarebbe fin troppo facile cogliere l’occasione per mettere sul tavolo l’annosa questione dei figli che sono di chi li cresce, e non di chi li fa, invece le famiglie Alagna e Foderà hanno trovato una soluzione migliore per spazzare via ogni vena polemica; scelgono di diventare una grande, meravigliosa famiglia allargata, perché in fondo il legame che ognuno di loro ha creato è così profondo da non potersi interrompere.

Ecco che arrivano i compleanni festeggiati tutti insieme, le stesse scuole da frequentare, addirittura la stessa università, Scienze dell’Educazione a Chieti. Perché, raccontano al Corriere della Sera, un’altra sorella si era trovata bene in Abruzzo.

Già perché nella già nutrita famiglia devono essere aggiunte anche le altre due figlie di Marinella, Lea e Perla – proprio lei ha frequentato la facoltà ora seguita da Caterina e Melissa a Chieti – e Sofia, nata dopo che Melissa è tornata a casa con Gisella e il marito. Cinque femmine e una storia davvero particolare, che ha irrimediabilmente attirato l’attenzione anche della tv. Sorelle per sempre con Donatella Finocchiaro e Anita Caprioli è infatti la fiction ispirata appunto al loro caso, a cui ha fatto seguito il libro omonimo.

Sorelle per sempre

Sorelle per sempre

Con sensibilità e delicatezza, Mauro Caporiccio racconta la storia di un errore umano che avrebbe potuto diventare un incubo, e che soltanto grazie all’amore e alla forza di due donne è riuscito a trasformarsi in una favola moderna, una grande famiglia in cui c’è posto per tutte, le sorelle di sangue e quelle di cuore.
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“La nostra storia può essere un esempio”, dice Melissa, mentre mamma Gisella spiega: “Vogliamo comunicare, soprattutto con il libro di Mauro Caporiccio, che cosa ci è accaduto e come lo abbiamo affrontato”. Marinella, invece, sottolinea: “Ci sono famiglie che non accettano figli, genitori che adottano e poi non si ritrovano. È giusto che si sappia che cosa siamo riusciti a fare incrociando le nostre vite”.

E poco importa se, sulle carte di identità, i cognomi sono ancora quelli scambiati, la burocrazia, per Caterina e Melissa, non è mai stata importante. I legami che hanno costruito, invece, sì.

Noi siamo un fenomeno: otto nonni, due papà e due mamme.

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