Nell’arco di pochi mesi il mondo del calcio ha pianto la scomparsa di due tra i calciatori più amati, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli, il primo morto a causa della leucemia, il secondo a causa di un tumore al pancreas. Proprio ieri, 17 marzo, sarebbe stato il compleanno di un altro ex calciatore che se n’è andato troppo presto, Stefano Borgonovo, che si è spento il 27 giugno 2013 a causa della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). A distanza di tempo, Chantal Borgonovo, la donna con cui era sposato, sembra essersi fatta un’idea diversa sulla causa che può avere scatenato la malattia.

La donna, infatti, arriva a sostenere che un ruolo determinante lo abbia avuto la sua professione, nonostante fosse impossibile per lui non praticarla vista la sua grande passione: “Sono convinta che se Stefano non avesse fatto il calciatore non si sarebbe ammalato o magari questo sarebbe successo in età avanzata. Invece è morto giovane perché ha giocato a calcio” – sono le sue parole in un’intervista al quotidiano Il Giorno.

Ad alimentare i suoi dubbi contribuiscono anche i casi di Mihajlovic e Vialli e le malattie con cui hanno dovuto combattere: “Tutto riporta alla mente quei drammatici ricordi, mi metto dalla parte delle mogli anche se non le conosco – le sue parole – Sono convinta che se Stefano non avesse fatto il calciatore non si sarebbe ammalato, o magari sarebbe successo in età avanzata. Invece è morto giovane perché ha giocato a calcio. Il nostro percorso è simile – aggiunge – i nostri mariti facevano lo stesso lavoro. Questo mi induce a fare delle riflessioni. Dopo la loro morte tanti atleti hanno rotto il muro dell’omertà raccontando le loro paure. Hanno riaperto una questione che però vedo che si è richiusa altrettanto rapidamente: vedo che parlarne dà fastidio, non so se dipenda da interessi economici o altro”.

Chantal Borgonovo, a distanza di dieci anni da quando è diventata vedova, non si arrende e vuole saperne di più su quanto accaduto a Stefano: “La Sla ha colpito negli anni troppi calciatori, in età giovanile o adulta: lo dicono le statistiche. Se Stefano avesse fatto un altro tipo di vita non si sarebbe ammalato, purtroppo il perché e il per come non li sa nessuno: sono anni che aspetto risposte. Io so che mio marito ai tempi in cui giocava non ha mai preso farmici strani, assumeva qualcosa solo sotto il controllo dello staff sanitario se prescritto”.

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