Che cosa significa Apayinye, la parole virale su TikTok tra le più cercate del 2023
Che cosa significa Apayinye, un termine da poco lanciato su TikTok dai giovanissimi? Sono milioni i video che ne parlano.
Che cosa significa Apayinye, un termine da poco lanciato su TikTok dai giovanissimi? Sono milioni i video che ne parlano.
Di recente Google ha pubblicato un rapporto completo dei termini più ricercati sul noto browser nell’anno 2023 e uno di questi è Apayinye. Ma cosa significa esattamente?
L’enigmatica parola ha fatto la sua prima comparsa questa estate. Apparentemente privo di significato specifico, il termine ha conquistato le conversazioni digitali come una sorta di codice segreto. La sua particolarità risiede nel suo utilizzo come risposta ironica a chi non comprende una domanda posta.
Durante i soleggiati mesi estivi, TikTok si è pian piano riempito di video in cui gli utenti, spesso giovanissimi, chiamano a raccolta genitori e persone ignare (in prevalenza boomer) per fare loro un divertente scherzetto: rivolgono loro domande nonsense per indurli a rispondere “Cosa?” oppure “Eh?”. A quel punto si sentono rispondere solo “Apayinye!”.
@jazmeanalpha #apayinye #quoicoubeh #quoicoubehh #talescrampter #apayaye #allezbisou #apagnan ♬ Static (Sped Up) - Steve Lacy
Il fenomeno sembra essersi sviluppato in Francia. “Quoicoubeh” è un’espressione impiegata come reazione a chi risponde con un perplesso “quoi?” a una frase priva di senso. A lanciare questa parola pare sia stato un ragazzo autistico di nome David. In men che non si dica, il trend è dilagato oltre i confini francesi ed è stato al centro di moltissimi video realizzati da tiktoker italiani.
A dimostrazione di quanto questa parola stia conquistando sempre più esponenti della Gen Z, va detto che gli hashtag #quoicoubeh e #apayinye hanno già generato 12,3 milioni e 2,4 milioni di visualizzazioni su TikTok. Un successo davvero clamoroso.
Sebbene non manchino le solite critiche a questo nuovo termine che sta conquistando le generazioni più giovani, c’è da dire che si tratta senza dubbio di un modo più “elegante” e meno volgare di scherzare con chi non capisce una certa frase. Insomma, se fino a poco tempo fa la risposta più comune era “su*a”, oggi sembra che la generazione Z sia determinata a sradicare anche questa abitudine ben poco gentile. E, vien da dire, per fortuna.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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