Da quando era tornata da Dubai, dove aveva passato le vacanze pasquali con i piccoli Leone e Vittoria, Chiara Ferragni era scomparsa dai social, salvo qualche piccola apparizione nei post della madre, Marina Di Guardo. Ieri, martedì 16 aprile, però, l’influencer è tornata con il botto, mostrandosi in splendida forma e con un abito che ha il sapore di un reveng dress, e che ricorda tanto l’iconico dark look di Lady Diana dopo il divorzio da Carlo. A Venezia per la mostra Musei delle Lacrime, del suo amico e artista Francesco Vezzoli, l’imprenditrice digitale ha pubblicato alcuni scatti mentre veste un lungo abito nero di Mônot, con un audace spacco sul fianco sinistro.

Il carosello di immagini è accompagnato da una didascalia solo in inglese, mentre prima Ferragni aveva abituato i suoi follower alla doppia lingua nei suoi post: “Felice di essere a Venezia per l’inaugurazione della bellissima mostra “Musei delle Lacrime” dell’amico Francesco Vezzoli presso l’unico Museo Correr. A cura di Donatien Grau, la mostra colloca una selezione di opere di Francesco con alcune create per questa occasione, affiancando capolavori del Museo di pittori come Cosmè Tura, Jacopo, Gentile e Giovanni Bellini, Antonello da Messina e Vittore Carpaccio. Il progetto rende omaggio anche all’architetto Carlo Scarpa e alla sua magistrale opera sul museo e nell’identità storica e artistica di Venezia”.

L’influencer è volata alla Serenissima, dopo che Fedez è tornato dal Festival Coachella, probabilmente un fatto legato alla gestione dei figli, in modo che quando uno dei due parte, ci sia sempre l’altro con loro. Intanto, non si placano le polemiche nate dopo lo scandalo Balocco, e nelle ultime ora l’Antitrust ci ha messo un altro carico da 90. Il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Roberto Rustichelli, nella sua relazione annuale, fa sapere come “Il comportamento dei consumatori possa essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere, contrariamente al vero, di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto”.

Un dichiarazione che, ovviamente, si riferisce al noto caso che ha coinvolto Chiara Ferragni: “Ad esito dell’istruttoriaaggiunge Rustichellil’Autorità ha accertato che la donazione pubblicizzata come legata alle vendite del Pandoro Pink Christmas, era stata fatta dalla sola Balocco diversi mesi prima del lancio del prodotto sul mercato, per un ammontare in cifra fissa, privo dunque di qualunque rapporto con le quantità del prodotto vendute, e senza alcuna partecipazione diretta dell’influencer coinvolta all’iniziativa benefica”.

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