Chiara Schettino, 22 anni, fa parte del progetto Young Ambassador, che punta sui ragazzi under 35 per sensibilizzarli sulla donazione di sangue.

La ragazza ha raccontato a Giulia Masoero Regis sulle pagine di Repubblica del tumore che le hanno diagnosticato quando aveva 19 anni, un linfoma di non-Hodgkin, un tumore che attacca i globuli bianchi chiamati linfociti. La diagnosi è stata fatta nel 2020, in piena pandemia, un periodo che ha gravato moltissimo sia sugli ospedali che sulle donazioni di sangue, che hanno registrato un grosso calo.

Chiara Schettino viveva e studiava ad Avellino, ma è dovuta trasferirsi a Roma per le cure. Durante la chemioterapia la ragazza aveva “bisogno di fare delle trasfusioni di sangue ogni due settimane circa… Mi è capitato che dovessi attendere anche dieci ore prima di ricevere le sacche di sangue a me destinate”, ha raccontato a Repubblica.

Aspettare così tanto per le trasfusioni era “pericoloso, nonostante i medici mi tenessero monitorata”.

La ragazza, durante l’anno di terapia, si è diplomata in remoto dal reparto oncoematologico dell’ospedale Bambino Gesù, dove ha anche seguito le prime lezioni della facoltà di Economia e Digital Management della Ca’ Foscari di Venezia, in cui si è laureata, ed è guarita dal tumore.

Oggi Chiara Schettino, che non ha dimenticato quei lunghi periodi di attesa per le donazioni di sangue, si impegna a sensibilizzare i giovani nel donare sangue, perché “ci sono tante persone che hanno bisogno di trasfusioni di sangue ogni giorno, e il problema della carenza è rimasto reale”, ha sottolineato.

Per questo Schettino ha creato un progetto online, nel 2022, Rosso, che supporta le associazioni di donatori e gli ospedali con l’obiettivo di annullare, nei prossimi 10 anni, “l’emergenza sangue che grava sull’Italia”.

Secondo i dati del Centro nazionale sangue, infatti, sono diminuiti i donatori tra i 18 e i 45 anni, del 2% in un anno, mentre sono aumentati quelli dai 46 anni in su, con un incremento del 7%.

Dato che la maggior parte dei donatori sono anziani e si può donare fino ai 60-65 anni, tra poco queste persone cesseranno la loro carriera di donatori”, ha ricordato Chiara Schettino. “Se non inizia subito un ricambio generazionale, presto non ci saranno più abbastanza donatori”.

Rosso permette di accedere a un sistema di prenotazione personalizzato. Dopo la registrazione con i propri dati, infatti, è il sito a indirizzare gli utenti al centro donazione più vicino. “Inoltre, ricorda quando si potrà donare la volta successiva e risponde a domande e dubbi sulla donazione”, ha aggiunto Schettino.

Tramite Rosso Schettino ha anche promosso il progetto Young Ambassador che punta sui ragazzi under 35, affinché possano coinvolgere altri coetanei per sensibilizzarli a donare il sangue. “Abbiamo una community di circa mille donatori, piccola ma ben diffusa sul territorio”, ha dichiarato Schettino. “Ci stiamo focalizzando anche nella costruzione della più grande anagrafe europea di donatori di sangue under 45, per creare una rete di solidarietà che possa essere una soluzione concreta all’emergenza di sangue”.

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