Dalle candidature femminili da record al tifo per Laura: le info della notte degli Oscar

La notte degli Oscar 2021 si terrà il 25 aprile e, tra le tante novità, vedrà molte candidature femminili, tra cui quella di Laura Pausini, già vincitrice del Golden Globe come Miglior canzone originale con la sua Io sì (Seen).

La 93esima edizione della cerimonia degli Oscar si terrà nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2021, con più di due mesi di ritardo rispetto alla norma per via dell’emergenza pandemica tuttora in corso. Un evento molto diverso da quello a cui siamo stati abituati da sempre, che gli organizzatori hanno scelto di rendere magico, nonostante i divieti, le limitazioni e il difficile periodo che il mondo intero sta vivendo.

L’evento, che vedrà la regia di Steven Soderbergh, sarà infatti strutturato come un lungo film, nel quale, ognuno degli attori scelti per consegnare la statuetta dorata, tra cui Brad Pitt, Halle Berry, Reese Witherspoon, Renée Zellweger e Joaquin Phoenix, interpreterà un personaggio proprio come se fosse all’interno di un lungometraggio. Per il terzo anno consecutivo, non ci sarà un unico presentatore, ma, appunto, l’evento vedrà l’alternarsi continuo di celebri attori e attrici che premieranno i candidati all’Oscar.

Come successo per i Golden Globes, la cerimonia si terrà da più palchi diversi: il Dolby Theater a Hollywood e la Union Station a downtown LA, ma, a differenza delle precedenti cerimonie svoltesi in questo anno, saranno banditi i collegamenti via Zoom da casa, e i candidati a Londra e Parigi saranno in collegamento dal British Film Institute e da uno studio di Canal Plus, , rigorosamente in meravigliosi abiti da red carpet.

Come riporta Repubblica, alla cerimonia, che in Italia sarà trasmessa su Sky Oscar – canale 303 – a partire dalla mezzanotte e un quarto del 25 aprile, gli attori che calcheranno i palchi non dovranno indossare la mascherina, perché l’evento viene considerato a tutti gli effetti una produzione televisiva – cinematografica, che non prevede l’utilizzo di dispositivi anti-contagio per le persone che sono in scena, e quindi solo nel momento in cui saranno davanti alle telecamere. Verrà però chiesto loro di indossarle off-stage e durante le interruzioni pubblicitarie.

Uno degli eventi della serata che più attendiamo sarà ovviamente l’esibizione di Laura Pausini, in lizza con la sua Io sì (Seen), la canzone del film di Edoardo Ponti, con Sophia Loren, dal titolo La vita davanti a sé, scritta da Dianne Warren – di cui Pausini, insieme a Nicolò Agliardi, è autrice del testo in italiano – e già vincitrice del Golden Globe come Miglior Canzone originale.

L’esibizione di Laura Pausini, insieme a quella degli altri 4 candidati alla stessa categoria, verrà eseguita durante uno show dal nome Oscar: Into the Spotlight che introdurrà la consegna delle statuette, una novità di quest’anno.

Purtroppo, la cantante dovrà vivere questo magico momento – che ci auguriamo possa concludersi con una statuetta – senza la piccola Paola, che non è potuta volare con mamma e papà a Los Angeles.

Le candidature femminili della 93esima edizione degli Oscar

La cerimonia, così particolare e in una versione inedita, entrerà nella storia anche per una serie di nomination rivoluzionarie nel segno dell’inclusione, che vedono fortunatamente una maggiore presenza femminile e un più ampio riconoscimento accordato a personalità afroamericane, asiatiche e musulmane.

Il primo grande segnale di rottura rispetto alle edizioni passate è la candidatura di due donne alla Miglior regia, un risultato storico e tanto atteso, considerato che in 92 anni di storia l’Academy ha nominato solo cinque donne in questa categoria – tra cui nel 1977 Lina Wertmuller con Pasqualino Sette Bellezze – che ha visto la sola vittoria, nel 2010, di Kathryn Bigelow con il film The Hurt Locker.

Le due registe in questione sono Chloé Zhao per il film Nomadland, già vincitore del Leone d’oro a Venezia 2020 ed eletto miglior film drammatico ai Golden Globe, ed Emerald Fennell per Promising Young Woman, quest’ultima nota ai più anche per la sua partecipazione come attrice alla serie TV targata Netflix The Crown, dove interpretava Camilla Parker Bowles.

Chloé Zhao è poi la prima donna a ricevere quattro nomination in un unico anno: oltre alla Miglior regia, infatti, la regista e sceneggiatrice cinese è candidata anche per il premio per per il Miglior film, la Migliore sceneggiatura non originale e il Miglior montaggio.

Anche Emerald Fennel si aggiudica un primato: è infatti la prima donna a ricevere una nomination al suo debutto alla regia.

Sono in tutto 70 le donne che concorreranno alla 93esima edizione degli Oscar per un totale di 76 nomination, molte delle quali riguardano le categorie principali.

Tra le più significative segnaliamo la nomination di Mia Neal e Jamika Wilson, prime donne afroamericane d essere candidate per la categoria Miglior trucco e acconciatura per il loro lavoro nel film Ma Rainey’s Black Bottom.

Christina Oh, produttrice di Minari, in lizza nella categoria Miglior film, è invece la prima donna asiatico-americana candidata agli Oscar. E, sempre per Minari, Youn Yuh-Jung si aggiudica un altro primato: è la prima attrice coreana candidata agli Academy come Miglior attrice non protagonista.

Nella categoria Miglior attrice protagonista troviamo due attrici di colore: Viola Davis, l’unica attrice nera della Storia nominata due volte, in questa edizione in lizza grazie alla sua interpretazione in Ma Rainey’s Black Bottom, e Andra Day per il ruolo nel film The United States vs Billie Holiday.

Insieme a loro, anche  Vanessa Kirby, per Pieces of a Woman, Carey Mulligan per Promising Young Woman di Emerald Fennel e Frances McDormand per Nomadland di Chloé Zaho, che potrebbe aggiudicarsi la terza statuetta dorata come Migliore attrice protagonista.

L’esordiente Maria Bakalova è la prima attrice bulgara a ricevere una nomination come Miglior attrice non protagonista per il suo ruolo in Borat Subsequent Moviefilm. L’attrice già ai Golden Globe si era distinta per la nomination come Miglior attrice in un film commedia o musicale, premio poi andato a Rosamund Pike, per il film I Care a Lot.

Tra le altre candidature femminili ricordiamo anche Glenn Close, giunta con questa edizione alla sua ottava candidatura senza mai vincere una statuetta, che quest’anno è in lizza nella categoria Miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film di Ron Howard Elegia americana.

Infine, non possiamo non citare la nostra Laura Pausini che, dopo il trionfo ai Golden Globe, ha ricevuto la nomination agli Oscar nella categoria Miglior Canzone con Io Si (Seen), colonna sonora del film di Edoardo Ponti con Sophia Loren La vita davanti a sé. Se la vittoria andasse in porto, si tratterebbe della prima volta in cui una canzone cantata in italiano trionferebbe agli Oscar.

Le altre candidature rivoluzionare della cerimonia degli Oscar 2021

Come anticipato in apertura, sono diverse le candidature rivoluzionarie per cui si distingue la 93esima edizione degli Academy Awards.

In questa edizione gli attori di colore candidati sono nove, in confronto allo scorso anno che vedeva solo Cynthia Erivo per il film Harriet. E per la prima volta, tre di loro – Daniel Kaluuya, LaKeith Stanfield e Leslie Odom Jr – concorrono nella stessa categoria, quella per il Miglior attore non protagonista.

Il 2021 vede anche la prima candidatura nella categoria come Migliore attore protagonista a un interprete musulmano, Riz Ahmed per il film Sound of Metal.

Steven Yeun è poi il primo interprete asiatico-americano nominato come Miglior attore protagonista.

Per la prima volta nella Storia un film candidato nella categoria Miglior film è realizzato da un team di produzione di afro-americani, il regista Shaka King, Ryan Coogler e Charles D. King: stiamo parlando di Judas and the Black Messiah.

Infine, sempre per la prima volta è stato candidato agli Oscar un film della Tunisia nella categoria Miglior film straniero: The Man Who Sold His Skin.

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