Cleveland: ecco cosa accadeva nella casa degli orrori
Ecco cosa succedeva nella casa degli orrori a Cleveland. Ariel Castro ha abusato ripetutamente delle tre donne, e ora si cercano cadaveri.
Ecco cosa succedeva nella casa degli orrori a Cleveland. Ariel Castro ha abusato ripetutamente delle tre donne, e ora si cercano cadaveri.
Le 3 donne ritrovate vive a 10 anni dalla loro scomparsa a Cleveland in Ohio sono state prigioniere e vittime di Ariel Castro che le segregava con corde e catene, stuprandole ripetutamente.
Finalmente l’incubo è finito e l’uomo avrebbe confessato gran parte dei reati da lui commessi :
“Veramente non so spiegarmi perché ho continuato a cercare un’altra ragazza, quando ne avevo già due in possesso: sono un predatore sessuale che ha bisogno di aiuto. Se le ragazze sono rinchiuse a casa mia contro la loro volontà è perché hanno compiuto l’errore di accettare di salire su un auto di uno sconosciuto“.
Castro creò una camera della tortura a casa sua e per dieci anni questa è stata una prigione privata nel cuore della città.
I fatti sono questi:
nel 2002 Michelle Knight, 21enne all’epoca, scompare dalla sua casa di Cleveland. La ragazza era maggiorenne e per questo motivo non fu prestata molta attenzione alla sua sparizione, ritenuta volontaria. Nel 2003 scompare Amanda Berry, 17 anni, mentre nell’aprile del 2004 sparisce Gina DeJesus, 14 anni. Anche queste ultime due ragazzine sono di Cleveland e abitano in un raggio di soli 8 chilometri.
La città è molto grande e altre 4 sparizioni rimangono ad oggi irrisolte.
Michelle, Gina e Amanda hanno vissuto a pochi chilometri di distanza dalle proprie famiglie per più di 10 anni, sequestrate da Ariel e dai suoi presunti complici, Pedro e Onil Castro, i suoi fratelli.
Ariel ebbe una bambina da Amanda nel 2007. Tutti erano convinti che fosse una nipote. Ma come è possibile che un uomo abbia tenuto sequestrate 3 donne e una bambina senza che nessuno si accorgesse di nulla? Le donne non vivevano in una vera e propria prigione con porte sbarrate da spranghe d’acciaio, ma in una normale casetta di legno. Solo le finestre del pianterreno erano bloccate da assi inchiodate allo scopo di scoraggiare i ladri.
Un cane sta ora perlustrando i terreni vicini alla casa alla ricerca di eventuali cadaveri. Non si esclude infatti che l’uomo possa aver messo incinta anche le altre due donne, facendole poi abortire a forza di calci nello stomaco.
Anche la moglie di Castro, nel corso degli anni, è stata oggetto di continue vessazioni e violenze. Una volta avrebbe denunciato il marito, ma il procedimento non è andato avanti perché la donna non avrebbe voluto portare avanti la causa.
Dopo 10 anni Amanda è riuscita a cogliere il momento in cui un vicino di casa era rivolto verso una finestra della casa di Castro, che aveva salutato pochi minuti prima vedendolo uscire. L’uomo, Charles Ramsey, gli aveva portato della posta ricevuta per sbaglio al posto suo. Amanda si fa notare e chiede finalmente aiuto.
Castro partecipò ad una veglia di preghiera, organizzata dalla famiglia di Gina DeJesus, nel nono anniversario della scomparsa della giovane. Anthony Quiros, 24 anni, che conosceva Castro fin da bambino, ha dichiarato: “Venne anche lui alla cerimonia, e si comportò come se non ci fosse proprio nulla di strano”. Il 52enne ha perso il lavoro dopo aver violato il regolamento scolastico per la quarta volta. Sua figlia Emily, invece, è stata condannata a 25 anni di carcere per aver tentato di tagliare la gola a sua figlia di 11 anni.
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