Per centinaia di anni gli scienziati hanno ipotizzato che la maggior parte degli animali di genere femminile non avesse una clitoride. Ma nuove scoperte hanno smentito questo pregiudizio e stanno rivelando come gli organi sessuali femminili siano altrettanto interessanti e vari di quelli maschili.

Le vite sessuali a volte sorprendenti degli animali sono ben note, in particolare l’ enorme gamma di strutture del pene, che nel tempo si sono evolute per consentire l’aumento della prole. Ad esempio, le anatre hanno peni a forma di cavatappi e gli echidna (noti anche come formichieri spinosi) hanno un pene a quattro teste. Ma per quanto riguarda i genitali femminili?

I tratti riproduttivi femminili spesso rispecchiano quelli dei maschi – anche i tratti genitali delle anatre femmine sono a forma di cavatappi – e co-evolvono per facilitare il trasferimento dello sperma. Ma per quanto riguarda la clitoride vi sono profonde lacune nella ricerca, che gli scienziati stanno cercando di colmare.

Sebbene la clitoride sia stata documentata in alcune specie di lucertole, non era mai stata studiata prima nei serpenti, quindi molti scienziati presumevano che non ne avessero una. Tuttavia, una ricerca pubblicata nel dicembre 2022 ha rivelato che i serpenti non ne hanno solo una ma due, situate sotto la coda.

Scambiata per molti anni come ghiandola odorosa, la clitoride esiste nei serpenti ed è costituito da due parti collegate. È costituita da tessuto erettile e fasci di nervi, il che indica che è più di un semplice pene sottosviluppato e probabilmente ha una funzione riproduttiva.

Diversi studi hanno notato che i primati femmine, come i macachi, sperimentano orgasmi sia durante la copulazione che attraverso l’autostimolazione o incontri omosessuali, spesso praticati per mantenere saldi i legami di coppia o per rispondere agli scontri.

Una scoperta incredibile, fatta proprio grazie alla scoperta del clitoride negli animali, è che avere un orgasmo è collegato a una maggiore fertilità. Ad esempio, studi sull’inseminazione artificiale nei bovini hanno scoperto che la stimolazione del clitoride può aiutare ad aumentare le probabilità di una gravidanza. Poiché la stimolazione provoca contrazioni del tratto riproduttivo, è probabile che lo sperma venga ulteriormente attirato nell’utero, aumentando il successo della fecondazione.

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