Cogne, 65enne violentato e ridotto in schiavitù dalla coppia cui aveva affittato la casa

L'uomo è stato abusato sessualmente dai due almeno una decina di volte, l'ultima lo scorso 6 febbraio. A riprova delle violenze, i filmati provenienti dal sistema di videosorveglianza dell'abitazione, ora agli atti del processo.

Una coppia di Caltanisetta, 64 anni lei, 57 lui, è stata arrestata dai carabinieri di Cogne con l’accusa di aver ridotto in schiavitù il loro padrone di casa. L’uomo, 65 anni, è stato abusato sessualmente dai due almeno una decina di volte, l’ultima lo scorso 6 febbraio. A riprova delle violenze, tanti filmati provenienti dal sistema di videosorveglianza dell’abitazione della coppia, ora tutti al vaglio degli inquirenti e agli atti della magistratura, che è riuscita a entrarne in possesso dopo la denuncia della vittima, che lo scorso 21 febbraio ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai militari.

Nei video, tutti numerati, ciascuno con la sua data, le prove delle violenze sessuali subite. Come quella avvenuta il 18 dicembre, come riporta il Corriere di Torino riprendendo quanto scritto negli atti, dove si vede l’uomo costringere in un angolo la vittima, che piange e lo implora di non fargli del male, prima dello stupro. Decine di rapporti consumati, pratiche di coercizione, e giochi psicologici atti a soggiogare il proprietario di casa, tutti conditi da frasi agghiaccianti: “Spogliati subito che oggi facciamo il bunga bunga. E mi devi far divertire”, “Adesso diventiamo cattivi, così fai felice mio marito”.

E infine le minacce di raccontare tutto alla figlia: “Vuoi che racconti che cosa fa papino?”, frase detta durante la violenza del 6 febbraio, quando il 65enne è anche svenuto e la donna lo ha deriso: “Sei molto bravo a fare la commedia”. In quella circostanza, inoltre, il marito chiede alla moglie un bicchiere d’acqua per far riprendere i sensi al padrone di casa, ma lei, come si legge sul quotidiano torinese, “Suggerisce invece di dargli un bicchiere di acido muriatico”.

La coppia, ora agli arresti nel carcere di Brissogne, su disposizione del gip di Aosta Davide Palladino, è difesa dall’avvocato Massimiliano Bellini, il quale chiederà al Riesame la conversione della misura cautelare negli arresti domiciliari da scontare a Caltanissetta. La decisione del tribunale di Torino è attesa per il 4 aprile.

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