In giro per la città, in fila al supermercato, in coda alla biglietteria di un museo o in un aeroporto, potrebbe capitare di vedere una persona che indossa al collo un cordino verde con alcuni girasoli disegnati sopra. Questo cordino, simile a quelli che si utilizzano per appendere i badge, serve a segnalare una disabilità invisibile in una persona, ovvero, quelle disabilità che non sono immediatamente evidenti, ma che sono tipicamente malattie e condizioni croniche che compromettono le normali attività della vita quotidiana in modo significativo.

Ideato nel 2016 dall’associazione britannica Hidden Disabilities,  a indossarlo è anche Pamela De Rosa, rappresentante di APMARR, l’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, portatrice di una disabilità invisibile dell’80%. De Rosa non ha “una patologia ben definita, ma piuttosto un insieme di condizioni reumatiche, polmonari, neurologiche, connettivali, metaboliche e cardiologiche per cui non può restare troppo tempo in piedi o camminare troppo a lungo”, come scrive Il Post. Inoltre: “I farmaci che prende la portano inoltre a dover andare molto spesso in bagno”.

A meno che non passi un po’ di tempo con me, anche solo un pomeriggio andando per negozi, non ti accorgi di tutte queste cose”, ha spiegato De Rosa, che ama andare ai concerti, ma che quado lo fa, deve portarsi con sé una sega pieghevole perché non può stare in piedi troppo a lungo. Così come durante altre attività quotidiane, può aver bisogno di assistenza maggiore o avere diritto di precedenza.

Il problema con le disabilità invisibili molto spesso è che le persone portatrici di queste subiscono attacchi verbali o insulti perché esercitano i propri diritti – come parcheggiare in un posto per disabili – venendo ritenute bugiarde (dal momento che la loro condizione non è palese: ad esempio, possono camminare).

Il cordino con i girasoli serve quindi a segnalare che una persona ha bisogno e diritto di assistenza e di precedenza, aiutando gli altri a capire perché.

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