Dopo 800 anni, Daniela Mapelli è la prima rettrice dell'Università di Padova
A 799 anni dalla sua fondazione, l'Università veneta sarà guidata per la prima volta da una donna: Daniela Mapelli. La sua storia.
A 799 anni dalla sua fondazione, l'Università veneta sarà guidata per la prima volta da una donna: Daniela Mapelli. La sua storia.
“Dal prossimo ottobre potremo finalmente dire: «Uomini e donne che hanno guidato l’Università di Padova»“. Con questo messaggio all’insegna di una vera parità di genere, la nuova rettrice di Padova, Daniela Mapelli, ha commentato sul suo sito web l’elezione alla guida dell’Ateneo.
L’’Università, fondata nel 1222, ha dovuto aspettare 799 anni per vedere una donna ai vertici: non solo non c’è mai stata una rettrice, ma neppure nessuna candidata a esserlo, almeno fin’ora.
Daniela Mapelli, ha iniziato a costruire il suo curriculum proprio nell’Ateneo che condurrà dal primo ottobre 2021: si è laureata a Padova nel 1991 in Psicologia sperimentale, dopo il dottorato a Trieste si è trasferita all’estero per due anni, alla Carnegie Mellon di Pittsburgh. Dopo un percorso lungo e segnato dalle incertezze, come quello di tutti i ricercatori italiani, diventa professoressa ordinaria di prima fascia da cinque anni accademici e insegna Neuropsicologia e Riabilitazione neuropsicologica.
“Mai come ora, in questi momenti, i ritratti degli uomini che hanno guidato l’Università di Padova all’ingresso della sala della Basilica di palazzo Bo mi sembrano restituire vividamente le loro storie, i loro pensieri, le loro speranze. Chissà se nel momento dell’elezione erano commossi, così come sono io, o sentivano già forte il senso di una dolce responsabilità, quella di guidare l’Università di Padova“, ha scritto la nuova Rettrice sul suo sito.
“In questo ateneo sono cresciuta. Professionalmente, certo, ma soprattutto come donna. Ho trovato persone che hanno segnato la mia vita. Fatemene ringraziare una per tutte: il mio maestro Carlo Umiltà. Grazie a tutte e tutti voi per aver scelto il nostro programma, la nostra visione di Università. Grazie a donne e uomini che mi hanno supportato, spronato, capito, sopportato. È la vostra vittoria. Lavoreremo con passione per la nostra Università. Lavoreremo per poter farvi dire, poi, è stata la scelta giusta“, ha concluso.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
Cosa ne pensi?