Il Senato ha approvato all’unanimità il provvedimento del governo contro la violenza sulle donne: con 157 sì, il ddl Roccella, già passato alla Camera il 26 ottobre, diventa quindi legge. L’iter di approvazione è stato accelerato anche in seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, che ha sollevato un’ondata di proteste in tutta Italia.

Il disegno di legge ‘Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica’ si compone quindi di 19 articoli che hanno un duplice scopo: da un lato, la protezione delle vittime dopo la loro denuncia, dall’altro, l’inasprimento dei provvedimenti penali nei confronti degli aggressori. Si tratta quindi di una serie di misure che mirano a rafforzare il cosiddetto “Codice rosso”, potenziando strumenti come l’ammonimento, il braccialetto elettronico e la distanza minima di avvicinamento.

In particolare, il ddl Roccella prevede un iter più veloce per la valutazione da parte del giudice delle misure cautelari e preventive in presenza di denuncia, ora di massimo 30 giorni. La valutazione si allarga poi ai cosiddetti “reati spia”, ovvero di stalking, revenge porn, violenza privata, minaccia aggravata, sfregio con l’acido. L’ammonimento dovrà avere poi una durata minima di tre anni.

Altre novità sono l’allargamento della distanza per il divieto di avvicinamento alla vittima, portato ora a 500 metri, e l’arresto il “flagranza differita” di 48 ore in caso di prove come riprese video. In ultimo, la stretta sul braccialetto elettronico: se manomesso, la durata della sorveglianza verrà aumentata a non meno di quattro anni, mentre se l’uomo lo rifiuta la misura non potrà essere inferiore ai tre anni.

Misure che, però, hanno fatto storcere il naso ad alcuni: in particolare, la segretaria del PD Elly Schlein, che ha commentato: “Nel testo si parla solo di repressione – riporta il Sole 24 ore -. Non contiene nulla che riguardi la prevenzione, cioè l’educazione nelle scuole e le risorse per la formazione di operatori e operatrici”. La segretaria ha poi comunicato che il suo partito si rende disponibile ad azioni bipartisan in cooperazione con il governo Meloni per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere. La premier, però, non ha ancora risposto all’appello.

Nel frattempo, fa discutere l’immagine dell’aula semivuota durante le discussioni alle 11:30 del mattino, riempitasi poi più tardi, postata dall’ex segretaria della CGIL Susanna Camusso.

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