Debora Pelamatti, il racconto di un amore violento e "la cura" di Max Pezzali

La donna ha vissuto una relazione tossica con il suo ex, che l'ha picchiata e tradita innumerevoli volte. A salvarla è stato anche il sostegno dell'ex cantante degli 883, con cui oggi è felicemente sposata

Una relazione tossica con un uomo che la picchiava e la tradiva. La storia vissuta da Debora Pelamatti – prima di scoprire l’amore per Max Pezzali con cui oggi è sposata – è quella di una dipendenza affettiva, di un rapporto violento, che ha rischiato di distruggerle la vita e che grazie all’aiuto dell’ex cantante degli 883 è riuscita a superare, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Selvaggia Lucarelli per il quotidiano Domani.

“Sono stata tradita. Picchiata. Umiliata. Nel frattempo Max era il mio migliore amico, e poi è diventato la cura”. Laureata in Legge a Pavia, Debora Pelamatti si sentiva una donna realizzata e serena. Poi l’incontro con un uomo che le ha stravolto la vita, promettendole l’amore e trascinandola invece in una spirale di menzogne e violenza psicologica e fisica.

“Una sera andiamo a cena in un noto ristorante di sushi a Milano e arrivano Matteo Viviani con la sua bellissima moglie e un bimbo nella carrozzina. Si siedono accanto a noi, ci diciamo buonasera. Fine. Io a metà cena vado in bagno, torno, e lui: “La serata finisce qui!”. Non capisco. In macchina urla, accelera, mi accusa: “Tu e Viviani vi siete guardati tutta la sera, lui è andato in bagno quando sei andata tu!”. Si era inventato questa cosa per lasciarmi qualche giorno e andare con altre”.

Pelamatti, negli anni, ha subito anche violenza fisica e tradimenti continui, che ha finito sempre per perdonare.

“Scopro che aveva scritto a venti donne lo stesso messaggio: ‘Mi manchi, non vedo l’ora di fare l’amore come l’ultima volta’. Eravamo insieme da cinque anni quando è successo, era l’ennesima mortificazione. Lo affronto, lui mi prende la testa e inizia a sbattermela contro l’asse del water: ‘Stron*a, io stavo giocando!’. Scappo dalla stanza, mi rifugio in quella degli amici, vado avanti a Xanax per due giorni. Ero un cadavere, non riuscivo più a mangiare a dormire”.

Una notte, poi, una donna si presenta sotto casa, suona al citofono furiosa, per fare sapere a Debora Pelamatti che intrattiene una relazione con il suo compagno. “A quel punto il mio ex le sbatte la testa contro il muro e sai io cosa penso? Che siccome la picchiava come picchiava me, la amava come amava me. Avevo un pensiero malato”. 

In tutto quel tempo, Max Pezzali – che conosceva già come amico da anni – le è stato sempre vicino, dandole il suo sostegno e incoraggiandola ad uscire da quell’amore malato. Un’amicizia profonda che per lui si era trasformata in qualcosa di più. “Mi confessa di essersi innamorato di me ma di non essere disposto ad assistere a quello scempio che stavo facendo della mia vita, dice che non mi riconosce più e non vuole soffrire, che non mi avrebbe più risposto“.

La donna, proprio la notte dell’Epifania del 2013, ha capito di ricambiare quell’amore e di essere pronta a viverlo. “E non ci lasciamo più, dal quel 6 gennaio del 2013, prendendoci cura l’uno dell’altra. L’altro mi mandava messaggi furibondi dicendo che Max era solo un ciccione tatuato, che non era l’uomo per me, ma non contava più nulla. Max non è stato una ruota di scorta, è stato fin da subito l’amore sano, l’amore pulito. E anche la cura”.

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