"Era mio fratello. Era un artista. Era...": il dolore di Monica Leofreddi per la morte di Emilio Leofreddi

La giornalista ha condiviso sui social l’ultimo addio dedicato al fratello e pittore 65enne, deceduto lo scorso 22 luglio: "Tutto ciò che è stato lo sarà per sempre nei ricordi".

Monica Leofreddi ha condiviso sui social tutto il dolore provato per la morte del fratello, Emilio, pittore e autore video scomparso a Roma lo scorso 22 luglio, all’età di 65 anni. La giornalista ha ritagliato uno spazio su Instagram per dedicare un ultimo addio all’artista, di cui non ha voluto specificare le cause del decesso.

Era mio fratello. È mio fratello. Era un artista. È un artista – recitano le toccanti parole condivise da Monica Leofreddi – Era un padre, un marito, un figlio, uno zio, un amico”, condividendo con le migliaia di followers il grande talento del pittore e fondatore dello studio d’arte collettivo Ice Badile Studio:

Tutto ciò che è stato lo sarà per sempre nei ricordi, nelle sue opere libere, rivoluzionarie, visionarie, immortali. Quanto ti voglio bene brother. Vi aspettiamo per ricordarlo e pregare per lui lunedì alle ore 16 nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.

Amici, colleghi e personaggi dello spettacolo, si sono riuniti tra le centinaia di commenti comparsi sotto l’ultimo post di Monica Leofreddi per inviarle numerosi messaggi di cordoglio: “Monica ti abbraccio – recitano le parole del giornalista Roberto AlessiUn uomo fortunato ad avere una sorella come te”, seguite da quelle di Carolyn Smith, Antonella Clerici e Simona Ventura.

Emilio Leofreddi, classe 1958, era conosciuto a livello internazionale per le sue video performance e installazioni artistiche. Nel 1992, come riportato da La Repubblica, ha debuttato con l’opera Balene: un’installazione realizzata per combattere la caccia ai cetacei, finanziata da Mario Schifano e patrocinata da Greenpeace.

L’anno successivo ha partecipato a Contact, un’esposizione contro la pena di morte creata in collaborazione con altri artisti (tra cui Manera e Liberti) e promossa da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino. Dopo aver fondato l’Ice Badile Studio, inoltre, l’arte di Leofreddi è riuscita a volare oltreoceano: il pittore, infatti, nel 1999 ha esposto la serie di opere Human Being al Museum of Contemporary Art di Washington D.C.

Nel resto della lunga carriera, durante la decima Biennale del Cairo, l’artista ha ricevuto il Premio della Critica e, nel 2009, ha realizzato l’installazione Il respiro del mondo, costituita da tende indiane cucite a mano nella città di Goa e presentata al Vittoriano di Roma.

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