La regione non gli paga le cure, Donato va in clinica grazie ai social
Ad aiutarlo ci hanno pensato i social grazie alla pagina Facebook "Aiutiamo Donato": 33mila euro sono i soldi arrivati fino a questo momento.
Ad aiutarlo ci hanno pensato i social grazie alla pagina Facebook "Aiutiamo Donato": 33mila euro sono i soldi arrivati fino a questo momento.
È una storia (quasi) a lieto fine quella di Donato, un giovane che due anni e mezzo fa è stato vittima di un incidente stradale. Era il 30 gennaio 2016 quando venne travolto da un’auto mentre si trovava in scooter: lui stava lavorando, era un rider, manteneva così i suoi studi. La mattina sui libri, la sera consegnava pizze a domicilio. Quella sera, però, un’auto lo ha investito riportando gravissimi danni soprattutto a livello cerebrale. Per i medici Donato sarebbe rimato in stato vegetativo e, invece, adesso può muovere un braccio e una gamba, comunica ma non può parlare.
Donato, intanto, ha cambiato tre cliniche: prima a Imola, poi a Sant’Angelo dei Lombardi e infine in Austria dove si trova adesso. Sua mamma è stata costretta a licenziarsi dal lavoro: solo così ha potuto dedicarsi al figlio, non lasciandolo mai da solo. L’affitto della stanza in Austria, a Hochzirl, costa 1.500 euro al mese mentre le cure in clinica 1.000 euro al giorno. Una spesa quest’ultima che è stata coperta dalla Regione Campania per tre mesi: non sarebbe più così da ieri. Spese che, dunque, d’ora in poi dovrebbero essere a carico della sua famiglia.
Ad aiutare Donato ci hanno pensato i social grazie alla pagina Facebook “Aiutiamo Donato”. 33mila euro sono i soldi arrivati fino a questo momento: una cifra considerevole ma che, purtroppo, non basterà per pagargli le cure. Serve uno sforzo maggiore, una solidarietà che possa consentire a Donato di curarsi in tutta tranquillità. “Il medico che lo visitò per conto della Regione — racconta Lella, mamma di Donato — disse di ritenere questa degenza inutile e mi avvertì di non tornare più da lui perché non avrebbe autorizzato altri contributi. Ma intanto mio figlio ha fatto progressi e io ho il dovere di andare avanti. E spero proprio che la burocrazia si passi una mano sulla coscienza“ si legge sul Corriere.it.
Giornalista e Videoreporter, nato e cresciuto a Catania. Attratto dal mondo del giornalismo fin dalla nascita, ha trasformato la sua più grande passione in un lavoro: racconta storie senza filtri, senza pregiudizi. Da buon sicilian...
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