Donne che viaggiano sole: la molestia in diretta social a Molly in Sri Lanka

La travel influencer Molly ha subito molestie sessuali mentre viaggiava nello Sri Lanka. Così torna in auge il tema dei viaggi da sole per le donne, un diritto che forse un giorno sarà raggiunto.

Le donne dovrebbero essere sempre al sicuro per viaggiare da sole. È una verità messa in contrasto dal maschilismo che pervade le nazioni e la vicenda di molestie sessuali che stiamo per raccontare presenta infatti un risvolto internazionale nella mentalità patriarcale, dato che all’episodio è seguito il victim blaming sui social network.

Fortunatamente non stiamo parlando di un’altra Pippa Bacca, la donna di 34 anni che portava nei Paesi in guerra una performance che parlava di pace e fiducia nel prossimo, ed è stata violentata e uccisa in Turchia. Questo episodio che stiamo per raccontare invece finisce in sicurezza per chi l’ha subito, ma è anche la rappresentazione plastica di quanto la condizione femminile risenta ancora di retaggi difficili da estirpare.

Le molestie all’influencer

Questa storia vede protagonista un’influencer neozelandese di nome Molly, sui social @molsgonewild. Molly è una travel influncer: significa che gira il mondo da sola per conoscere Paesi sempre diversi. Ma il 13 novembre 2025, mentre si trovava in Sri Lanka, a bordo di un’auto risciò che aveva noleggiato come fanno tantissimə turistə, è stata molestata sessualmente da un uomo da un 23enne del luogo. India Today specifica che l’uomo dapprima le ha chiesto insistentemente di avere un rapporto con lei, e poi si è denudato e masturbato. Molly, che stava riprendendo il viaggio con lo smartphone acceso, ha catturato questa scena con il device sul sedile del passeggero.

Il video e ciò che è successo dopo

Molly ha deciso di condividere il video della molestia subita, aggiungendo su Instagram:

Ho pensato di condividere questo, ma questa è la realtà del viaggiare da sola per una donna. Durante il mio viaggio in solitaria su un’auto risciò attraverso lo Sri Lanka, un uomo mi ha chiesto di fare sesso e si è mostrato davanti a me. È stato uno di quei momenti che ti scuotono un po’, anche quando pensi di essere pronto a tutto. Viaggiare da soli è incredibile, ma non è sempre sinonimo di sole e sorrisi. Ci sono giorni che mettono alla prova le tue forze e ti ricordano di rimanere vigile.

Molly però ha tenuto a precisare che non tutte le persone sono cattive, e che “si è trattato di un solo uomo, di un solo momento, non del riflesso di un intero Paese”. Non è caduta nella trappola delle generalizzazioni razziste – anche perché, diciamolo, questo episodio sarebbe potuto accadere ovunque nel mondo, anche nel tanto decantato Occidente o “Nord del Mondo”.

Aol racconta che la polizia locale ha arrestato il 23enne cingalese dopo 4 giorni dai fatti. In Sri Lanka quello che ha commesso è un reato che prende il nome di “grave indecenza in un luogo pubblico”. Chi lo commette è “soggetto, in caso di condanna sommaria, alla reclusione non superiore a sei mesi, o a una multa non superiore a cento rupie (poco meno di 1 euro, ndr), o a entrambe le pene”. Paese che vai, leggi che trovi, ma non finisce qui, perché come abbiamo accennato c’è anche un risvoltò di victim blaming.

Le reazioni al video di Molly non sono infatti state univoche. Se da un lato c’è stato chi ha mostrato giustamente solidarietà ed empatia, c’è stato anche chi ha pensato di comunicarle impropriamente che se l’è andata a cercare:

Molte persone hanno detto: ‘Ecco cosa succede a una donna che viaggia da sola’, anche altre donne hanno detto che non ho capacità di sopravvivenza. E la mia preferita è quella di viaggiare con un uomo per proteggermi dagli uomini. Le donne dovrebbero poter viaggiare da sole. Non siamo noi il problema. Sono gli uomini che non sanno come comportarsi correttamente.

No, Molly non solo non se l’è andata a cercare, ma ha pienamente ragione: le donne dovrebbero poter viaggiare da sole. E forse un giorno, quando il patriarcato sarà smantellato da ogni nazione e da ogni società, questo potrebbe accadere.

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