Le donne possono andare in piscina in topless. In Catalogna "proibirlo è discriminazione"

Il governo della Catalogna ha inviato una lettera a tutti i comuni della regione sulle nuove regole da adottare nelle piscine pubbliche: tra queste, c’è anche la possibilità, per le donne, di entrare in piscina in topless.

La possibilità di entrare in topless in piscina, per le donne, era già stata affrontata nel 2020, quando il governo catalano aveva approvato una legge generica,che vietava ai comuni di discriminare le persone sulla base dell’etnia, del colore della pelle, delle eventuali disabilità e anche dell’aspetto fisico o dell’abbigliamento.

Negli ultimi 3 anni, però, le piscine pubbliche comunali avevano sviato la regola imponendo delle ordinanze municipali, che costringevano le donne a coprirsi il seno. Sono seguite decine di denunce ogni estate, in particolare dal gruppo femminista Mugrons Lliures (“capezzoli liberi”) che da anni si batte per i diritti delle donne e le pari opportunità.

Ora, il governo della Catalogna ha deciso di specificare nella lettera inviata ai comuni le regole da seguire, in modo che i comuni non possano più ignorarle. Il governo ha infatti ribadito la sua posizione sulla questione, scrivendo che “proibire alle donne di stare nelle piscine pubbliche a torso nudo costituisce una discriminazione”.

In particolare, nella lettera, come riportato dalla stampa, si specifica anche che le donne potranno stare a torso nudo e allattare, perché proibirlo costituirebbe un divieto alla “scelta di ciascuno rispetto al proprio corpo”.

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Il governo della Catalogna è guidato dal 40enne Pere Aragonès i Garcia, della Esquerra Republicana de Catalunya, di sinistra e indipendentista, e il governo potrà multare fino a 500.000 euro qualsiasi comune che violerà la norma di lasciare che le donne possano entrare in piscina in topless.

Molti gruppi femministi e attivisti, tra cui Mugrons Lliures, hanno festeggiato la conferma delle nuove disposizioni volte a promuovere una maggiore equità di genere, per garantire pari diritti ai cittadini maschi, femmine o persone non binarie nel decidere sul loro corpo.

“Dopo 6 anni di lavoro, non sempre ci siamo trovati di fronte a persone così competenti, oneste e preparate”, hanno scritto i membri di Mugrons Lliures in un post su Instagram. “Felicitazioni e ringraziamenti a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, hanno lavorato per renderlo possibile”.