Il 15 novembre è il giorno in cui le donne, in Unione Europea, smettono di guadagnare e iniziano a lavorare gratis: è l’effetto del gender pay gap, il divario retributivo di genere, che causa alle lavoratrici europee un salario inferiore del 12,7% rispetto ai lavoratori uomini.

Disparità che si traduce quindi, per le donne, in 46 giorni l’anno di lavoro non pagato: per questo, il 15 novembre è Equal Pay Day, giornata dedicata a sensibilizzare sul tema delle donne nel mondo lavoro.

L’Italia, in questo, si situa molto sotto la media europea, con un gender pay gap “solo” del 5%. Ma la situazione è migliore solo in apparenza: basta leggere gli altri dati per accorgersi che, nel nostro Paese, la situazione lavorativa per le donne è tutt’altro che rosea. In Italia, infatti, la percentuale di donne occupate è di circa il 52%, molto al di sotto del 67,7% europeo, già inferiore al 78,5% di occupazione maschile.

Ma il gender pay gap è influenzato da molti fattori: oltre ad essere impiegate in settori meno remunerativi come l’assistenza o l’istruzione, infatti, sono in molte le donne con contratto part time: nel 2022, erano tre milioni e mezzo contro i poco più di due milioni di uomini, secondo i dati INPS. Le donne, inoltre, hanno tendenzialmente lavori più precari degli uomini, e fanno più fatica a scalare i vertici delle aziende per raggiungere posizioni di comando. A tutto questo, ovviamente, si somma il lavoro di cura non retribuito.

Le donne sono ancora sottorappresentate nelle posizioni di vertice in ambito politico e nel mondo imprenditoriale, continuano a guadagnare in media il 16% in meno rispetto agli uomini in tutta l’Unione europea e la violenza nei loro confronti è ancora diffusa”, aveva detto Vĕra Jourová nel 2017, durante un evento per i diritti delle donne della Commissione europea. “Tutto ciò è ingiusto e inaccettabile nella società odierna. Il divario retributivo di genere va colmato perché l’indipendenza economica delle donne è la loro miglior protezione contro la violenza”.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!