"Ho dormito male, mi sento drogata". I messaggi di Giulia Tramontano prima di morire

La ragazza, uccisa a maggio 2023 dal fidanzato Alessandro Impagnatiello con il bambino che portava in grembo, aveva iniziato a notare alcune situazioni ritenute inusuali in casa.

Alessandro Impagnatiello, come emerso dall’autopsia, stava tentando di avvelenare da mesi la fidanzata, Giulia Tramontano, morta sabato 27 maggio 2023 dopo essere stata colpita da 37 coltellate. Analizzando i messaggi che la giovane ha inviato in più occasioni ai suoi familiari lei stava iniziando a nutrire dubbi su quanto stesse accadendo attorno a lei.

Impagnatiello, infatti, secondo quanto riporta Repubblica, ha provato ad agire ai suoi danni e ai danni di quelli che il feto portava in grembo non solo con il topicida, ma anche con ammoniaca e cloroformio. Non a caso, il barman aveva acquistato online il 16 febbraio una confezione di cloroformio stabilizzato con amilene.

La vittima lo avrebbe assunto in più occasioni, come aveva rivelato in un messaggio che lei aveva inviato

proprio al compagno: “Ho dormito molto male e mi sento drogata“, aveva scritto una settimana prima di morire.

Altri “sospetti” erano emersi in Giulia Tramontano il 9 dicembre 2022: lei ne aveva parlato alla mamma dopo avere scoperto di essere incinta. “L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca“, erano state le sue parole, la donna l’aveva così invitata per precauzione a buttare l’intera confezione.

Almeno per ora i medici legali non hanno certezze sul numero di somministrazioni di veleno somministrato alla donna. Chiara Tramontano, sorella di Giulia, è convinta che il 30enne fosse contrario all’idea di avere un figlio e di dover pagare gli alimenti, come previsto in questi casi: “Questi sarebbero stati d’intralcio alla sua ambizione lavorativa: voleva fare degli investimenti immobiliari e consapevole delle spese che poteva portare un bambino, non era d’accordo ad averlo”, sono state le parole della ragazza ai carabinieri.

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