"Ecco cosa direi ai bulli che mi perseguitavano" - INTERVISTA A NOA PLANAS
Noa Planas oggi è una tiktoker molto seguita; ma nel suo passato ci sono stati diversi episodi di bullismo, superati con una grande forza.
Noa Planas oggi è una tiktoker molto seguita; ma nel suo passato ci sono stati diversi episodi di bullismo, superati con una grande forza.
Chi è avvezzo all’universo di Tik Tok la conoscerà sicuramente: Noa Planas è una delle più apprezzate e seguite tiktoker italiane, che conta oltre un milione di followers sul social cinese e 669 mila su Instagram.
Bella, dai tipici connotati mediterranei, Noa Planas, che fa parte di House of Talents, intrattiene chi la segue con balletti o con i trend più in voga del momento; una ventenne di successo, che attraverso i social è riuscita a ottenere una piccola fetta di notorietà, e a fare della sua passione anche un lavoro. Ma pochi, probabilmente, conoscono un lato oscuro e meno piacevole della seppur giovane vita di Planas, che nel passato ha dovuto lottare con il bullismo, soprattutto proprio a mezzo social, superato solo grazie a un’enorme forza di volontà e alla figura, fondamentale, di sua madre.
Ha voluto raccontarsi un po’ a noi e spiegare come sia riuscita a fortificarsi, senza dare ascolto agli haters che la tormentavano.
“Quando ero più piccola ricevevo generalmente commenti sul mio aspetto fisico – ci spiega – la gente mi faceva subito notare se perdevo o prendevo un chilo in più. Per fortuna, con il tempo e maturando, sono riuscita a dare il giusto peso alle parole e ai commenti degli altri, e sono riuscita a non farmi influenzare né dalle persone a me più vicine né dagli utenti che mi seguono sui social“.
La cosa che la faceva soffrire di più, dice, era “il fatto che degli sconosciuti potessero permettersi di esprimere un giudizio così superficiale sulla mia persona e sulla mia fisicità, tanto da non farmi più sentire a mio agio con me stessa“.
Fino a quando, però, nella testa di Noa Planas è scattato qualcosa:
Il momento esatto in cui ho deciso di ribellarmi al cyberbullismo lo ricordo perfettamente. Ero cambiata, avevo preso qualche chilo, ma decisi di non soffrirne più. Così mostrai ai miei followers un dettaglio che mi aveva segnato: le mie smagliature. Il messaggio che volevo dare su Instagram era chiarissimo, ovvero che mi ero stancata di inseguire i canoni di bellezza imposti dalla società.
Dobbiamo accettare qualsiasi differenza che ci caratterizza.
Sembri una ragazza molto sicura di sé: ma quanto c’è di vero e quanto è solo apparenza, o se vogliamo la “corazza” che ti sei costruita?
“Sui social si tende a pubblicare sempre il meglio della propria vita, quindi è difficile conoscere realmente una persona basandosi solo su ciò che decide di mostrare. Io adesso sono molto più forte rispetto alla Noa di qualche anno fa e cerco di essere abbastanza trasparente sui social, mostrando qualsiasi mia paura o gioia. Il percorso non è stato facile, ho avuto diversi momenti in cui sentivo di voler abbandonare il mio account, ma poi ho trovato forza e sicurezza nella mia famiglia che mi ha aiutato a distinguere la realtà dalla vita virtuale“.
Cosa diresti a un bullo o a un cyberbullo se ne avessi l’occasione?
“Se avessi l’occasione di parlare con un bullo o un cyberbullo penso che cercherei di fargli capire quanto un semplice commento scritto o verbale possa ferire una persona a volte, creando anche dei problemi molto seri”.
E a un/a tuo/a coetaneo/a o persona in generale che è vittima di bullismo o cyberbullismo?
A una vittima di bullismo o cyberbullismo penso che racconterei la mia storia e quanto mi è sembrato difficile superare i commenti negativi che la gente esprimeva sulla mia persona. Come fare a superare tutto? Chiedere aiuto a chi ci ama, parlarne con chi può sostenerci. Non c’è nulla di male a essere fragili, sfoghiamoci e apriamoci per essere più forti.
Seppur così giovane, Noa Planas ha una lezione da dispensare ai suoi coetanei e anche a ragazzi e ragazze più giovani, ma soprattutto è un esempio: con la forza e la fiducia in sé ci si può scrollare di dosso le cattiverie dei bulli e costruirsi la propria strada. Per i bulli, invece, non c’è proprio nulla da fare.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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