Elisa Girotto, quei 18 regali alla figlia prima di morire diventati un film
La storia di Elisa Girotto, la mamma di Treviso uccisa da un cancro e che ha lasciato 18 regali per ogni compleanno della sua bimba, è diventata un film.
La storia di Elisa Girotto, la mamma di Treviso uccisa da un cancro e che ha lasciato 18 regali per ogni compleanno della sua bimba, è diventata un film.
È sicuramente una storia straziante quella di Elisa Girotto, la giovane mamma di Treviso che, affetta da un male incurabile, a poco tempo dalla sua morte (avvenuta a fine settembre 2017 all’età di 40 anni) ha pianificato diciotto regali – uno per anno – per la sua figlioletta, Anna, nata da poco.
Elisa è morta all’hospice Casa dei Gelsi, a causa di un cancro al seno di rara aggressività, ma ha voluto comunque lasciare la sua impronta in questo mondo e, soprattutto, il suo ricordo alla piccola Anna, che aveva appena un anno quando mamma se n’è andata.
Con il marito, Alessio, ha saputo la prognosi della terribile malattia, ha realizzato che non aveva più tempo, che le sarebbero rimasti solo due mesi di vita: e, conscia dell’inesorabile conto alla rovescia cui doveva prepararsi, ha deciso di fare qualcosa per la sua bambina: diciotto regali, uno per anno, a partire dalle bambole, per poi passare ai gonfiabili, ai libri, fino al mappamondo, regalo per la maggiore età di Anna in cui Elisa ha segnato tutti i Paesi che le sarebbe piaciuto visitare con la figlia.
Elisa e Alessio avrebbero dovuto sposarsi a settembre di quell’anno, ma sapendo del destino di lei hanno deciso di anticipare le nozze al 12 agosto; questa storia, incredibile per quanto drammatica ma umana al tempo stesso, è oggi diventata un film, diretto dal regista torinese Francesco Amato e interpretato da Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Benedetta Porcaroli.
Quella di Elisa Girotto è una storia d’amore. Potente, indelebile – recitava il comunicato stampa con cui Lucky Red ha dichiarato di volerne fare una trasposizione cinematografica, nel 2018 – Di un amore che ha la forza di non arrendersi quando tutto intorno crolla.
Proprio Alessio, papà della piccola Anna, ha collaborato alla realizzazione del film, dichiarando:
Elisa vedeva la vita per quello che era e la affrontava sempre con il sorriso sulle labbra, non perdendosi mai d’animo e godendo di ogni secondo che le veniva concesso. Spero che la storia di mia moglie aiuti le persone a riflettere sull’importanza dell’amore verso la vita, che va sempre vissuta a pieno, anche nei momenti di difficoltà.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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