Anche per la legge Emanuela è donna, senza bisogno di intervento chirurgico: "Lo so da sempre"

"Non avere l’organo sessuale femminile non compromette il modo in cui mi percepisco", le parole della 53enne di Erice che ha cambiato nome e genere all'anagrafe anche senza l'operazione per la riassegnazione del sesso.

Emanuela, una donna transgender di 53 anni e originaria di Erice (di cui non conosciamo il cognome), grazie alla decisione presa dal Tribunale di Trapani, lo scorso 6 luglio ha cambiato nome e identità di genere all’anagrafe anche senza ricorrere all’intervento chirurgico per la riassegnazione del sesso o alla terapia ormonale. Si tratta del primo caso in Italia, reso possibile grazie a una sentenza della Corte di Cassazione del 2015 che aveva permesso a un’altra donna trans di cambiare sesso prima di effettuare l’operazione, già programmata per il futuro.

Nel corso di un’intervista a La Repubblica, Emanuela ha raccontato di sentirsi parte di un “universo femminile” da quando aveva cinque anni, spiegando che: “Quando si è transgender il bambino o la bambina, percepisce la sua identità nell’immediato”. La storia della 53enne ha inizio una ventina di anni fa, quando aveva deciso di intraprendere il percorso per la riassegnazione del sesso, obbligatorio per cambiare genere e nome all’anagrafe. Tuttavia, dopo aver consultato i medici ed essere venuta a conoscenza dei possibili effetti collaterali della terapia ormonale e di un ipotetico intervento, ha deciso di non sottoporsi più al trattamento:

Quando i medici mi spiegarono le conseguenze, vista l’alta intensività del trattamento, ho scelto di non farlo e di convivere in armonia con il mio corpo. Non avere l’organo sessuale femminile non compromette il modo in cui mi percepisco, le mie sembianze non offuscano la mia identità femminile.

Nel resto dell’intervista, Emanuela ha voluto lanciare un messaggio a tutte le persone transgender che si sono trovate nella sua situazione: “Spero che la mia esperienza possa essere di aiuto per altre persone che si trovano nelle mie condizioni”.

Noi transgender siamo visti come alieni, quindi basterebbe conoscerci per capire che siamo persone come tutte le altre.

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