"Robin Thicke mi ha molestata", l'accusa di Emily Ratajkowski
La modella ha raccontato la vicenda nel suo libro My body, dichiarando di essere stata molestata dal cantautore nel 2013, durante le riprese del videoclip di "Blurred lines".
La modella ha raccontato la vicenda nel suo libro My body, dichiarando di essere stata molestata dal cantautore nel 2013, durante le riprese del videoclip di "Blurred lines".
“Improvvisamente, di punto in bianco, ho sentito due mani che mi prendevano il seno, da dietro“. Descrive così la molestia subita la modella Emily Ratajkowski, che ha accusato il cantante Robin Thicke di averle toccato il seno senza il suo consenso durante le riprese del video di Blurred lines.
Emily ha deciso di raccontare tutto nel suo libro che s’intitola My body, una raccolta di saggi che affrontano temi importanti come femminismo, sessualità e uguaglianza di genere disponibile per ora solo in pre-order, in attesa dell’uscita prevista per il 2022. Il Sunday Times ne ha riportato alcuni stralci in anteprima, tra cui la descrizione dell’episodio di molestia.
Secondo il racconto della modella Thicke sarebbe arrivato sul set dove stavano girando il video del brano Blurred Lines, tormentone del 2013 che il cantautore ha realizzato insieme a Pharrell Williams e T.I. In quel periodo, Thicke sarebbe stato spesso ubriaco, e proprio quel giorno sarebbe arrivato sul set dopo aver bevuto e le avrebbe palpato il seno senza il suo consenso.
A confermare l’accaduto anche la regista Diane Martel: “Ricordo il momento in cui le ha afferrato il seno, con due mani, una su ogni tetta. Stava dietro di lei, io li vedevo di profilo. E ho gridato: ‘Che cazzo stai facendo, basta! Le riprese sono finite!“. Thicke si è poi scusato, asserendo che se fosse stato sobrio non avrebbe mai compiuto un gesto simile.
Sia il video che la canzone Blurred lines scatenarono all’epoca l’indignazione di numerose associazioni per i diritti delle donne che definirono il brano “sessista“. La stessa Emily Ratajkowski aveva dichiarato che quel video le aveva “rovinato l’esistenza“, nonostante l’avesse resa popolare. Il videoclip poi, venne censurato perché mostrava le modelle in topless accanto ai tre cantanti che erano invece completamente vestiti. Nel brano, inoltre, erano contenute alcune frasi che avevano dei chiari riferimenti sessisti.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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