L’equinozio è quel momento dell’anno in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata di tempo poiché il Sole si trova sull’equatore del pianeta Terra. Il nome deriva dal latino aequinoctĭum e significa “notte uguale al dì”.

Questo conosciutissimo fenomeno astronomico avviene due volte l’anno, quello di primavera tra il 20 e il 21 marzo e quello d’autunno tra il 22 e il 23 settembre. Di conseguenza, secondo la tradizione, entrambi segnano l’inizio di queste due stagioni.

Durante l’equinozio, il Sole raggiunge il suo zenit, ovvero il punto più alto nel cielo e il parallelo di declinazione del Sole e dell’Equatore celeste coincidono. Inoltre, i due poli terrestri si trovano alla stessa distanza del Sole e la luce proiettata sulla Terra è uguale in ambo gli emisferi.

Tuttavia, questa teoria viene esclusa da molti, in quanto come riporta Wired, non è il Sole a muoversi (e questo era ovvio) ma la Terra. Inoltre, nonostante il nome significhi proprio “notte uguale al dì”, non è vero che le ore di luce siano uguali a quelle del buio a causa dell’effetto dell’atmosfera terrestre che mostra la luce del giorno ancor prima dell’alba e dopo il tramonto.

Equinozio di Primavera: perché nel 2017 è stato il 20 marzo

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L’equinozio di primavera cade sempre nello stesso periodo, e quindi nel mese di marzo. Nonostante la tradizione vuole che avvenga il 21 marzo, anche in questo 2017 è caduto in anticipo di un giorno, e quindi il 20 marzo. Pare che questo sia causato dalla forma non perfettamente sferica della Terra e dalle forze che subisce quest’ultima dalla Luna e dal Sole, le quali provocano un fenomeno chiamato precessione dell’asse terrestre o più semplicemente precessione degli equinozi.

Cosa significa: miti e credenze

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Il risveglio della primavera porta con sé miti e credenze dalle radici profonde da secoli; basti pensare al famoso collegamento tra equinozi e solstizi con i due siti archeologici del mistero per eccellenza: Stonehenge considerato per molti anni un antico osservatore astronomico perché le sue pietre perfettamente allineate corrispondono ai punti di solstizio ed equinozio e Chichen Itza, che collega l’equinozio di primavera all’arrivo di Kukulkán: l’ombra a forma di rettile che si presenta lungo la scalinata nord della costruzione. Quest’ultima è diventata una grande meta di turismo e, ogni anno, sono in molti ad attendere questo “magico” fenomeno all’arrivo dell’equinozio.

Secondo la mitologia, l’equinozio di primavera corrisponde al momento in cui Persefone (sposa di Ade, dio degli inferi) torna dal mondo dei morti per stare con la madre Demetra rimanendo accanto a lei per sei mesi. La madre, con il cuore pieno di gioia, cosparge la terra di meravigliosi fiori e l’arricchisce con coloratissimi frutti. Il tutto dura fino all’autunno, momento in cui Persefone saluta la madre per tornare nuovamente accanto al suo sposo nel mondo degli inferi.

Un’altra credenza deriva dal neopaganesimo: l’equinozio di primavera è un momento di festa, esattamente la festa di Ostara. La natura si è risvegliata dopo un lungo sonno, la Terra sta rinascendo e giorno e notte sono perfettamente equilibrati. È arrivato quindi il momento di festeggiare, perché la primavera porta con sé la creazione di progetti e il compimento dei sogni che sono stati seminati e coltivati durante l’autunno e l’inverno.

Un’altra credenza vede un matrimonio metaforico, ovvero l’unione tra il dio Sole e la dea Terra; ed è da qui che, secondo le credenze, si festeggia l’accoppiamento, la terra fiorisce e insieme a lei anche l’amore.

Come ogni anno, ci sono dei rituali che si attuano per godere al meglio degli influssi dell’equinozio. Alcuni li considerano semplicemente miti e/o credenze, altri li vedono come semplici abitudini che servono a celebrare un nuovo inizio e a darci una nuova carica, escludendo quindi scienza e magia.

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Ci siamo avvalse dell’aiuto di Eticamente per conoscerne alcuni tra i più famosi. Scopriamoli insieme:

Ripulire e rinnovare casa

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Per ripulire e rinnovare casa non s’intende la classica pulizia estetica e domestica della nostra abitazione, bensì di quella interiore. Secondo il rituale, quando incombe l’equinozio di primavera bisogna aprire le finestre e lasciare che l’aria primaverile faccia fuoriuscire tutta l’influenza e la negatività lasciata dalla stagione invernale che ci ha appena salutate. In questo modo, grazie alla meravigliosa brezza primaverile, la nostra mente sarà molto più tranquilla e noi ci sentiremo più in equilibrio con noi stesse. Le attività domestiche più diffuse sono il giardinaggio, la decorazione della casa e la ricerca dei fiori selvatici.

Fuochi propiziatori e Baccanali

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In passato, in occasione dell’equinozio di primavera venivano accesi i fuochi sulle colline come buon auspicio; e più venivano fatti durare, più l’auspicio era positivo. Non mancano inoltre i riti di purificazione agraria e i Baccanali, delle festività romane a scopo totalmente propiziatorio. Prima che San Giuseppe diventasse il simbolo della festa del papà, pare che contribuisse a promuovere queste antiche tradizioni. Ma perché è stato collegato alla festa del papà? Molto semplicemente perché il papà è colui che dona il seme della vita favorendo così la rinascita, proprio come la primavera.

Uova colorate

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Come ben sappiamo, le uova sono formate da due elementi: l’albume e il tuorlo. Secondo le credenze, l’albume rappresenta la forza femminile, il tuorlo quella maschile. L’uovo in sé rappresenta l’origine di ogni cosa, anche noi proveniamo da un seme che ha la stessa forma. Quindi cosa bisogna fare? Il rituale prevede di prendere delle uova colorate e sotterrarle nel giardino fino alla prossima Ostara per simboleggiare l’infinito ciclo della morte e della rinascita.

Candele e colori pastello

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Come vi abbiamo precedentemente detto, durante l’equinozio di primavera, il giorno e la notte hanno una durata equa, di conseguenza è bene accendere due candele, una bianca (giorno) e una nera (notte) su un altarino dentro la propria casa. Bisogna inoltre fare un po’ di meditazione attorno ad esse per celebrare il buio e la luce incanalati perfettamente dentro il nostro spirito e nella natura che ci circonda.

I colori della primavera sono da sempre quelli pastello, di conseguenza è bene decorare la propria casa con elementi di arredo che possano essere abbinati tra di loro, preferibilmente con colori tenuti e, appunto, pastello.

Le Marteniche

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In alternativa alle candele bianche e nere, è possibile utilizzare le marteniche, due bambole di lana intrecciate. Questo rituale proviene dalla Bulgaria e vuole che le marteniche siano rispettivamente una bianca e una rossa. Questi due elementi, uniti l’uno all’altro, rappresentano l’unione degli opposti (giorno e notte) e vanno offerte a Nonna Marta (Baba Marta) che, per la tradizione è la primavera.

 

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