L’anno è cominciato da poco più di un mese e si contano già sei vittime di femminicidio; l’ultima è la polacca Eva Kaminska, 48 anni, originaria di Stzum, uccisa questa mattina dal marito, Pasquale Pinto, che si è in seguito tolto la vita.

Il cinquantacinquenne guardia giurata ha ucciso la moglie nella loro abitazione in via Raffaele Testa, a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli, accoltellandola ripetutamente alla gola, prima di affacciarsi al balcone di casa brandendo una pistola con la quale ha cominciato a sparare in strada. Solo una volta capito di essere braccato, poco prima che le Unita Operative di Primo Intervento facessero irruzione nell’appartamento, Pinto ha deciso di togliersi la vita, probabilmente ingerendo dei farmaci o altre sostanze.

Non sono state rinvenute lettere o messaggi che possano spiegare il gesto di Pasquale Pinto, descritto, con la moglie, come una coppia molto premurosa nei confronti dei tre figli, di 18, 16 e 14 anni, che al momento del femminicidio non erano in casa, due perché a scuola e uno, il maggiore, in gita scolastica.

“Quando l’ho visto affacciato dal balcone stamattina non mi sembrava lui, era indemoniato”, ha raccontato una vicina di casa. Quella che si è presentata ai passanti alle nove di questa mattina è stata una scena da film: mentre Pinto brandiva l’arma sul balcone di casa sono arrivati sul posto le forze speciali e un negoziatore, che ha cercato di instaurare con lui un dialogo, senza successo. Dopo circa 3 ore le UOPI hanno deciso di intervenire, irrompendo nell’abitazione e trovando i corpi senza vita.

Nelle prossime ore ci si aspetta di conoscere ulteriori dettagli della vicenda, su cui sta indagando la questura di Napoli.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!