Alessandra Matteuzzi, 56 anni, che è stata uccisa a calci, pugni e martellate dal suo ex fidanzato Giovanni Padovani, 28 anni, nell’agosto del 2022, è stata denigrata via social da 5 haters, ora a processo a Bologna.

La Procura di Bologna ha citato in giudizio per il prossimo 17 ottobre due uomini e tre donne che sui social hanno condiviso commenti sessisti e offensivi verso Alessandra Matteuzzi. I 5 haters sono di età compresa tra i 26 e i 66 anni, e tra loro ci sarebbe anche una donna che nei mesi scorsi aveva chiesto un colloquio con l’imputato, rifiutato dallo stesso.

Una donna deviata”, “Ridicola e finta”, “Lo aveva traviato e usato come un toy boy”, “Certe donne sono buone solo a rovinare la vita”, “Lui è stato vittima per un anno e mezzo”, sono solo alcuni dei commenti lasciati dagli haters sui profili social della donna.

A condurre le indagini è stata la polizia postale, dopo la denuncia dei familiari della donna, assistiti dagli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini.

L’avvocata Rinaldi ha anche anticipato alla stampa che prossimamente presenteranno altri nomi alle autorità.

Ora i 5 haters sono a processo per diffamazione aggravata contro la vittima. Come ricorda Repubblica, i cinque si vanno a unire a un altro gruppo di haters, 4, che già da questo 25 gennaio saranno chiamati a difendersi in aula per i commenti denigratori condisivi in rete su Alessandra Matteuzzi.

Uno di questi 4 è Donatello Alberti, all’epoca direttore della Croce Bianca di Ferrara, che sul web aveva scritto di Matteuzzi “anche lei come andava conciata, ovvio che il ragazzo era geloso”. L’uomo è stato di conseguenza sospeso dall’associazione a causa di questo commento.

Gli imputati saranno difesi dagli avvocati Giovanni Pedrotti, Luca La Marca, Antonio Francesco Festa, Claudia Benvegnù e Alessandra Bonini.

Quanto al processo contro il 28enne Giovanni Padovani, autore del femminicidio di Alessandra Matteuzzi, la Procura ha chiesto la pena dell’ergastolo. Oggi, 22 gennaio, si chiuderanno le arringhe delle parti civili, poi ci sarà la difesa dell’imputato e infine l’udienza per la sentenza definitiva.

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