Fabrizio Moro: "Depressione, alcol e droga, ne sono uscito grazie a mio figlio"

L'artista sarà tra i protagonisti al Festival di Sanremo 2024, dove ha vinto due volte, ma questa volta sarà possibile ascoltarlo nella serata dedicata ai duetti, in cui canterà insieme a Il Tre.

Fabrizio Moro sarà tra i protagonisti del Festival di Sanremo 2024, anche se questa volta non come cantante in gara (ha vinto due volte, la prima con Pensa, a Sanremo Giovani, e la seconda volta con Non mi avete fatto niente), ma nella serata dei duetti, cantando con Il Tre, portando un medley dei suoi successi.

Questo è un periodo davvero denso a livello professionale per lui, che a breve sarà al cinema con il suo secondo film da regista, in attesa dell’inizio del suo tour, che partirà il 25 maggio, per questo ha voluto approfittare di questo per fare un bilancio della sua carriera, dove non sono mancati i momenti complessi da gestire.

Le difficoltà agli inizi non sono mancate, a volte davvero difficili da digerire, al punto tale da arrivare a convincersi che fosse quasi impossibile riuscire a emergere: “Dopo Pensa ho avuto un sacco di alti e bassi, momenti di polarità importante, momenti in cui non mi filava nessuno. La vera svolta è arrivata al Festival del 2017 con Portami via – ha raccontato al Corriere della SeraOggi è più facile avere visibilità, popolarità, successo, creare una carriera invece è più complicato. Alcune volte sono caduto nella trappola del successo, ma la maggior parte delle volte no: posso definirmi uno che ha sempre pagato per la sua libertà, sono felice di quello che ho, sono un uomo sereno”.

Tra le fasi più complesse della sua vita ce ne sono alcune che vanno al di là dei successi e degli insuccessi professionali, a differenza del passato però lui ora non ha timore di parlarne. Il cantante ha infatti conosciuto da vicino cosa significhino non solo la depressione, ma anche la dipendenza da alcol e droga, anche se ora sono stati messi tutti alle spalle: “Non ne vado fiero, ma non mi vergogno a parlarne, l’importante nella vita non è tanto cadere quanto rialzarsi. Ho avuto periodi di fragilità e continuo ad averne, è giusto che ci siano, ne sono uscito quando è nato il mio primo figlio: la paternità ha innescato il mio senso di rivalsa, in quel momento credo di essere diventato più coraggioso”.

La maturità raggiunta gli permette ora di fare autocritica, per questo Fabrizio Moro non ha timore di ammettere di avere un carattere tutt’altro che malleabile. Ne se qualcosa Ermal Meta, con cui aveva partecipato a Sanremo nel 2017 con Portami via: “Con lui le litigate piottavano proprio… discutevamo sulle idee di arrangiamento, sul testo: lui ha un caratteraccio e io sono peggio di lui. In questo siamo simili, ora è una delle persone a cui voglio più bene, in lui ho trovato un fratello” – ha concluso.

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