Pensava di aver trovato il lavoro della sua vita, quello che le avrebbe permesso di vivere dignitosamente, di poter mantenere la sua famiglia. A tempo indeterminato. È quello che è successo ad una donna incinta che ha deciso di licenziarsi (era una farmacista), di lasciare un posto sicuro, poiché il comune di Massa l’avrebbe dovuta assumere nelle prossime settimane. E, invece, la crisi ormai quasi dichiarata – scrive l’agenzia di stampa Ansa.it – del comune ha impedito l’approvazione del bilancio che avrebbe sbloccato il piano delle assunzioni entro il 2017. In questo modo sono saltate 4 assunzioni di farmacisti due dei quali, impiegati in farmacie private, si erano già licenziati. Tra questi c’è una donna di 35 anni, incinta di due gemelle, che, alla notizia della mancata approvazione del piano, ha accusato un malore rischiando un parto prematuro.

Non poteva credere ai suoi occhi quando ha scoperto che le assunzioni erano saltate, che non poteva più tornare indietro e che non solo aveva perso una grande occasione, quella che avrebbe dovuto offrirle il Comune, ma che doveva dire addio anche al suo vecchio lavoro da cui si era licenziata pochi giorni prima. Un fulmine a ciel sereno per una donna incinta che sognava la stabilità. “L’hanno fatta licenziare e adesso la lasciano senza un lavoro. Stiamo valutando di ricorrere a vie legali” ha dichiarato il compagno di lei. I farmacisti – tra cui la protagonista di questa brutta vicenda – rientravano in una graduatoria del 2010, ancora valida, di cui il Comune di Massa aveva deciso di avvalersi facendo scattare un piano di assunzioni.

E, invece, è andato tutto in fumo. C’è da dire, tra l’altro, che il sindaco Alessandro Volpi ha provato in tutti i modi a far approvare il bilancio e dunque le assunzioni ma, essendo ormai senza maggioranza, non ce l’ha fatta. Ci ha provato per sei volte, invano. L’assessore al personale, Silvana Sdoga, ha fatto sapere che l’amministrazione comunale “parlerà con gli ex datori di lavoro” provando a convincerli per un possibile rientro, anche “provvisorio”, dei farmacisti che si erano dimessi nella prospettiva di un lavoro più stabile in Comune.

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