Sarà Cate Blanchett la presidente di Giuria del prestigioso Festival cinematografico di Cannes edizione 2018, in programma a partire dall’8 di maggio.

Ad annunciarlo gli stessi organizzatori dell’evento. Cate Blanchett è spesso salita agli onori della cronaca in questo periodo: è stata fra le prime donne del mondo del cinema ad accusare il produttore cinematografico di Hollywood Harvey Weinstein, ed è una delle 300 donne ad aver dato vita all’organizzazione Time’s Up, lanciata in questi giorni per aiutare le vittime (donne e anche uomini) di abusi sessuali nel mondo del lavoro.

Secondo gli addetti ai lavori, la decisione da parte degli organizzatori del Festival di Cannes 2018 di scegliere Cate Blanchett come presidente di giuria della rassegna cinematografica è strettamente legata alla lotta contro le molestie sessuali nel mondo del cinema, un ulteriore e chiaro segnale di vicinanza. È però importante segnalare che la Blanchett non è la prima donna a presiedere la giuria del Festival di Cannes: prima di lei, altre 11 donne hanno ricoperto questo importante incarico.

L’ultima donna ad essere presidente di giuria al Festival di Cannes è stata, quattro anni fa, la regista neozelandese Jane Campion. Lo scorso anno, invece, il presidente è stato Pedro Almodovar che consegnò la Palma d’Oro per il film The Square al regista svedese Ruben Ostlund.

Rulo di presidente di giuria tutto meritato vista la carriera di Cate Blanchett: l’attrice australiana, classe 1969, ha vinto due premi Oscar, il primo nel 2005 come miglior attrice non protagonista nel film The Aviator del regista Martin Scorsese e con protagonista Leonardo di Caprio. Un secondo Oscar la Blanchett lo ha vinto nel 2014 come miglior attrice protagonista nel film Blue Jasmine di Woody Allen. Tantissime anche le candidature agli Oscar, e altri premi, ad esempio, 3 Golden Globe, 3 premi BAFTA.

Nel 2006 la Blanchett ha cominciato anche la carriera di regista teatrale, mentre nel luglio del 2015 ha annunciato che debutterà alla regia televisiva con la serie tv australiana Stateless, che racconterà la vera storia di Cornelia Rau.

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