Si sono concluse nel peggior modo le ricerche di Flavia Mello Agonigi, la 54enne di origine brasiliana, ma cittadina italiana, scomparsa lo scorso 12 ottobre dopo una serata trascorsa con le amiche al locale Don Carlos di Chiesina Uzzanese, a Pistoia.

La donna, residente a Pontedera, è stata trovata senza vita in una cisterna nei pressi di un’abitazione di Sant’Ermo, un piccolo comune fra le colline di Casciana Terme Lari, e per il suo omicidio è stato fermato un uomo, il trentaquattrenne Kristian Emanuele Nannetti, che risiede proprio nella frazione dove il corpo è stato scoperto.

Fin da subito il marito di Mello, Emiliano Agonigi, aveva escluso che potesse essersi trattato di un allontanamento volontario, lanciando anche un appello a La vita in diretta.

Le indagini della polizia di Stato hanno permesso di locallizare l’Opel Mokka della vittima, parcheggiata e chiusa nella piazza della chiesa; subito dopo è stato piuttosto semplice individuare anche l’abitazione in cui era stato nascosto il cadavere di Mello, uccisa a coltellate, in una cisterna nella cantina della casa dell’indiziato.

Non è tuttora chiaro il movente del delitto, ma sembra che Flavia Mello avesse un appuntamento con Nannetti la sera dell’omicidio, visto che l’uomo risulta l’ultimo ad avere avuto un contatto con lei. A dare una svolta alle indagini potrebbe essere stato anche il sequestro del computer di Flavia Mello lo scorso 21 ottobre, che, unitamente alle testimonianze delle amiche della donna che avevano riferito di un suo allontanamento dalla discoteca per un “appuntamento”, ha permesso di aprire un fascicolo contro ignoti con l’ipotes di omicidio e di indirizzare gli inquirenti.

L’ultimo avvistamento dell’auto di Mello era stato nella zona di Santo Pietro Belvedere, Capannoli, poco dopo le 2, così come il cellulare della donna ha agganciato l’ultima cella più o meno a quell’ora, prima che di lei non ci fossero più notizie.

Nannetti, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere,stando alle prime indiscrezioni, avrebbe confessato.

“La loro era una famiglia felice, con tanti sogni e progetti da realizzare, compreso quello di comprare una casa – dice oggi Gabriele Dell’Unto, legale di Agonigi – Nella famiglia Agonigi, Flavia era molto amata e stimata da tutti. Un grazie alla polizia per il lavoro fatto e per aver risolto il caso con tanta celerità”.

“Restano da capire molte cose, a partire dal contesto e soprattutto dalle ragioni di un gesto così tremendo – sono invece le parole di Daica Rometta, dell’associazione Penelope, che assiste Irene, nipote di Flavia che mercoledì sera aveva fatto anche un appello a Chi l’ha visto? – Ovviamente vogliamo anche sottolineare tutto il nostro plauso agli inquirenti – aggiunge – per il grande lavoro che hanno fatto in questi giorni”.

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