Femminicidio di Francesca Deidda, trovate tracce di sangue sull’auto venduta dal marito
Sono state trovate tracce di sangue nell'auto di Francesca Deidda intestata al marito e venduta da lui subito dopo la scomparsa della moglie.
Sono state trovate tracce di sangue nell'auto di Francesca Deidda intestata al marito e venduta da lui subito dopo la scomparsa della moglie.
Sono state rilevate tracce di sangue sul sedile posteriore della Toyota Yaris intestata al marito di Francesca Deidda, 42 anni, sparita da San Sperate il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati ritrovati in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito.
Il marito di Deidda, Igor Sollai, 43 anni, che attualmente si trova in carcere a Uta con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ha venduto l’auto subito dopo la scomparsa della moglie e, come riporta la stampa, aveva detto all’acquirente di lavarla bene e igienizzarla.
Adesso il sangue delle tracce ematiche rilevate sul sedile posteriore dell’auto verrà analizzato in laboratorio per capire con esattezza a chi appartenesse, e nella giornata di oggi verrà anche esaminata la casa in cui Igor Sollai e Francesca Deidda vivevano, in via Monastir, a San Sperate. Verrà inoltre analizzato il divano che Igor Solai aveva messo in vendita.
Intanto il Tribunale del Riesame ha accolto l’opposizione del pm alla richiesta di domiciliari presentata dai legali del marito della vittima: Igor Sollai rimarrà quindi in carcere. L’uomo nega ogni responsabilità.
Francesca Deidda, che lavorava in un call center, è scomparsa il 10 maggio del 2024, e in un primo momento si pensava a un allontanamento volontario, a causa delle preoccupazioni della donna per il suo matrimonio ormai deteriorato. Con il passare dei giorni però, sia amici che parenti hanno iniziato a temere il peggio, perché non riuscivano a mettersi in contatto con lei.
Il fratello di Francesca Deidda, Andrea Deidda, ha sporto quindi denuncia ai carabinieri il 30 maggio, sospettando che il cognato 43enne, Igor Sollai, camionista, potesse avere un ruolo nella scomparsa della sorella.
Igor Sollai, infatti, avrebbe utilizzato lo smartphone della moglie per depistare amici e parenti, ma avrebbe commesso degli errori che hanno fatto insospettire i parenti, tra cui Andrea Deidda. Una collega di Deidda avrebbe anche teso una trappola a Igor Sollai, come riporta la stampa: il 31 maggio la donna aveva inviato al telefono di Francesca Deidda un messaggio in cui, riferendosi alle dimissioni presentate da Igor Sollai con una mail a nome della moglie, la aggiornava sul fatto che anche un’altra collega, “Giulia”, aveva lasciato il lavoro. La collega Giulia, però, non esisteva, eppure dal cellulare di Francesca Deidda era arrivata la risposta: “Ma veramente?”.
Gli inquirenti hanno trovato indizi su Igor Sollai che hanno infine portato al suo arresto, anche se l’uomo continua a ribadire la sua innocenza e a sostenere che la moglie si sia allontanata volontariamente.
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