*** Aggiornamento del 24 febbraio 2022 ***

Davide Astori avrebbe potuto salvarsi. Secondo il gup di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, sarebbe stato commesso un errore diagnostico nei confronti dell’ex capitano della Fiorentina, morto tragicamente il 4 marzo del 2018 mentre con la squadra si trovava in ritiro a Udine.

Questo recita la sentenza con cui Pezzuti ha condannato a un anno (pena sospesa) il medico Giorgio Galanti, che avrebbe deciso di non effettuare ulteriori controlli nonostante le extrasistolia ventricolare emersa ripetutamente durante le prove da sforzo annuali a cui veniva sottoposto l’atleta. “I periti hanno aggiunto che la sospensione dell’attività sportiva avrebbe sicuramente rallentato la progressione della malattia, comunque non avrebbe escluso con certezza l’arresto cardiaco. Tale argomentazione non appare condivisibile. Una corretta diagnosi, effettuata all’esito di tutti i necessari accertamenti, avrebbe comportato l’installazione di un impianto di defibrillazione e ciò avrebbe escluso la morte del calciatore” ha scritto il gup nella sentenza emessa nell’agosto del 2021, aggiungendo che Galanti “con la sua condotta […] ha impedito l’accertamento della malattia, avendo omesso il primo necessario atto”.

A maggio del 2021 Francesca Fioretti, compagna di Davide Astori, ha pubblicato un libro in cui, per la prima volta, ha affrontato davvero a cuore aperto il lutto che le ha stravolto la vita.

Io sono più amore. Un canto di forza, dolore, rinascita

Io sono più amore. Un canto di forza, dolore, rinascita

Il dolore, il senso di smarrimento, lo sconforto, la rinascita per la figlia Vittoria. Francesca Fioretti mette nero su bianco tutte le sue emozioni, senza filtri, e racconta come è cambiata la sua vita dopo la morte del compagno, Davide Astori, nel 2018.
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La vita va vissuta a prescindere da tutto – ha dichiarato tempo fa l’attrice – Vivo per mia figlia ma anche per me, perché alla mia età non è giusto che io sopravviva. La morte è una cosa naturale e se trasformi il vuoto in un posto sicuro dove vivere, allora ti salvi. Il dolore è ancora immenso, ma il suo colore è cambiato nel tempo.

*** Articolo originale ***

Francesca Fioretti per la prima volta ha parlato della tragica vicenda che ha vissuto nel marzo 2018, la morte del marito, il calciatore della Fiorentina Davide Astori. Lo ha fatto dalla sua pagina Instagram, il 2 febbraio, a corredo di una dolcissima foto in ricordo di Davide, in cui compaiono insieme di spalle, con la figlia, Vittoria, nata nel 2016.

Le sue parole si riferiscono al responso della perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzutti, con cui si cerca di far luce sulle cause del decesso e su eventuali responsabilità. Secondo le conclusioni a cui sono giunti i due superconsulenti del Tribunale di Firenze incaricati della perizia, il medico legale Gian Luca Bruno e il luminare Fiorenzo Gaita, la morte del capitano della Fiorentina non poteva essere evitata.

Questo il post pubblicato quel giorno da Francesca.

In questi anni ho sempre voluto evitare dichiarazioni pubbliche sulla morte di Davide e sul processo in corso. Ho sempre confidato che l’onestà e la pulizia che Davide ha dimostrato fuori e dentro il campo avrebbero portato a risposte altrettanto oneste e pulite. È ancora così, ho ancora fiducia che accada. Leggo in queste ore notizie che non sarebbero dovute essere divulgate. Resto stupita da questo passo così avventato e dal fatto che venga fornita un’interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica che rappresenta a ogni modo solo una di quelle di cui dispone la magistratura. Il processo in corso serve ad arrivare a una verità, che non sarà consolatoria in ogni caso: l’idea che la morte di Davide potesse essere evitata aumenta persino il dolore.

Ma se esisteva anche la più piccola possibilità che avesse a disposizione un minuto in più, un’ora in più o la sua vita intera, io credo che quella possibilità dovesse essere esplorata, che lui meritasse di averla e che tutto ciò che l’ha ostacolata debba in caso venire alla luce. Per lui e per evitare che succeda di nuovo. Nutrivo molti dubbi sull’essere presente di persona alla prossima udienza, ora sento di dover essere lì, a dimostrare simbolicamente, con forza e senza rancore, che è solo in quell’aula che la verità potrà essere accertata, accettata e condivisa. Il passato e il futuro ci chiedono di essere coraggiosi.

L’attrice nel suo lungo post social dichiara di aver scelto di parlare della vicenda a seguito della divulgazione di notizie parziali che non sarebbero dovute essere diffuse e che forniscono “un’interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica che rappresenta solo una di quelle di cui dispone la magistratura”. La donna ha inoltre dichiarato che avrebbe presenziato in aula, il successivo 4 febbraio, all’udienza che vede imputato con l’accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti -l’allora responsabile sanitario della Fiorentina – per “dimostrare simbolicamente, con forza e senza rancore, che è solo in quell’aula che la verità potrà essere accertata, accettata e condivisa”.

Nell’udienza, che ha visto ascoltati i due tecnici che hanno redatto la perizia disposta dal giudice, in cui si sostiene che la vita del calciatore avrebbe potuto essere salvata, come si legge su La Nazione, è stato confermato che Davide Astori è morto per un’aritmia ventricolare maligna, provocata dalla patologia cardiaca mai diagnosticata. Nella relazione i periti avrebbero sostenuto che la sola speranza, per Astori, sarebbe stata installargli un defribillatore la notte precedente alla morte, eventualità ovviamente impensabile visto che, come detto, il problema cardiaco non era mai stato rilevato, e difficilmente sarebbe stato scoperto anche con l’ausilio dell’holter.

Il processo continuerà il 2 aprile, e Francesca Fioretti ha già detto che ci sarà.

È stata un’udienza significativa, confermo e ribadisco la fiducia nella giustizia e il 2 aprile sarò di nuovo qui.

Le sue parole.

Davide è stato trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 nella sua stanza in un hotel a Udine, dove si trovava in ritiro con la squadra.

Francesca, che in questi anni ha sempre mostrato massima riservatezza sulla vicenda, preferendo il silenzio e la discrezione, fa ora sentire la sua voce con lo stesso coraggio e la dignità sempre mostrata in questo difficile periodo.

In un’altra occasione in passato la donna aveva scelto di parlare pubblicamente della sua storia. Lo aveva fatto in una toccante intervista rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere, in cui consegnò alla penna del giornalista e politico romano parole piene d’amore e coraggio.

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