Francesco Chiofalo "Io vittima del sistema, le agenzie pagano gli interventi di chirurgia"

Il modello e influencer, ospite di Pomeriggio 5, rivela la sua verità: molti degli interventi estetici a cui si è sottoposto sono stati pagati dalle agenzie per cui lavorava. "Devi rispondere a certi parametri estetici", dice.

Francesco Chiofalo torna a far parlare di sé; dopo l’operazione di keratopigmentazione anulare per cambiare il colore degli occhi, intervento estremamente delicato per cui ha avuto bisogno anche di andare al pronto soccorso, l’influencer, ospite di Myrta Merlino a Pomeriggio 5, nel corso di un dibattito sugli interventi di chirurgia estetica ha raccontato di essere “vittima del sistema”, spiegando che spesso a richiedere i ritocchi sono proprio le agenzie che si occupano dell’immagine dei vari personaggi.

Chiofalo, che ha raccontato di aver fatto interventi per una somma complessiva di circa 100 mila euro, ha detto che molte delle sue operazioni, compresi interventi facciali e odontoiatrici, sono state richieste e finanziate dalle agenzie di moda per cui lavorava. “Io sono un po’ vittima del sistema che parte dal mondo della moda e dei fotomodelli”, ha detto, spiegando che, quando ha iniziato la carriera di fotomodello nel 2010, ancora non c’era un impiego massiccio di Photoshop o di altre applicazioni di modifica dell’immagine, ed era essenziale che i modelli rispondessero a parametri estetici precisi: “Se avevi il naso troppo grosso, dovevi rimpicciolirlo”, aggiungendo che erano proprio le agenzie a incentivare il ricorso alla chirurgia per rendere i modelli più competitivi.

Fra i primi interventi estetici quello allo spicchio mascellare, per ottenere una mascella più pronunciata, quindi i denti, anche se all’epoca non si usavano ancora le faccette ma un gel speciale. Nel tempo sono state sistemate anche orecchie, naso e labbra, mentre a Le Iene, recentemente, l’influencer ha annunciato l’intenzione di voler allungare le gambe. Eppure, nonostante i tanti interventi, Chiofalo rivela anche di avere spesso crisi sulla sua identità personale: “Ogni tanto mi chiedo, ma chi sono io? Come sarei stato senza questi interventi?”.

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