Oggi è il grande giorno di Joe Biden e del suo staff: il quarantaseiesimo presidente USA si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca alle 12 locali, le 18 italiane.

C’è voglia di cambiamento e di rinnovamento dopo i quattro anni ultra-conservatori di Trump, e certamente l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, da parte dei suoi fedelissimi, ha chiuso nel peggiore dei modi l’esperienza da presidente del tycoon, che oltre tutto ha “approfittato” degli ultimi mesi a capo degli States per un’impennata delle esecuzioni capitali (l’ultima una donna, Lisa Montgomery).

Il primo step per passare un colpo di spugna sui quattro anni appena trascorsi, Biden lo ha dato scegliendo un team che ha, come fil rouge, l’inclusività. Come assistant secretary, ovvero sottosegretaria alla Sanità, ad esempio, il neopresidente ha scelto la pediatra Rachel Levine, donna transgender, ed è la prima volta che accade nel governo americano.

La pediatria, laureata ad Harvard e alla Tulane Medical School,e è presidente dell’Association of State and Territorial Health Officials, ed è stata nominata nel 2017 dal governatore Tom Wolf come responsabile della Sanità della Pennsylvania, dove in questi mesi si è occupata con dedizione e tenacia della pandemia di Covid.

1

Quello dell’inclusività è un percorso senz’altro complesso e non privo di ostacoli, ma diciamo che qualcosa, in questo senso, da qualche tempo si sta finalmente muovendo; lo si era già visto, ad esempio, con l’elezione al Congresso di un’altra senatrice trans, Sarah McBride, eletta per il Delaware.

Levine si è dovuta ovviamente confrontare con la discriminazione e il pregiudizio, come quando, nel 2016, l’ex membro del Congresso Allen West pubblicò un tweet allegando una sua foto con la domanda “Sei in un bagno pubblico e questa persona entra. Cosa fai?”, dopo l’approvazione di una legge, nella Carolina del Nord, che ha imposto alle persone di usare il bagno pubblico corrispondente al sesso assegnato sui certificati di nascita. In quell’occasione, con molta classe, la dottoressa ha minimizzato dicendo

Con pochissime eccezioni il mio essere transgender non è un problema.

Speriamo quindi che possa portare avanti il suo percorso con la stessa serenità, venendo giudicata solo per le competenze e le capacità, e non per aspetti che, di fatto, non interessano (o non dovrebbero riguardare) nessuno.

Non è il solo membro a carattere “inclusivo” del team di Biden; vediamo chi sono gli altri in gallery.

Rachel Levine è la prima persona nominata nel governo USA apertamente trans
Fonte: web
Foto 1 di 5
Ingrandisci