Tutta Bologna è in ansia per le sorti di una delle sue torri più care, la Garisenda, monumento medievale bolognese simbolo della città insieme alla torre più alta, quella degli Asinelli.

Nel fine settimana la torre Garisenda è stata transennata e isolata dal traffico per controllare le sue condizioni: da qualche settimana, infatti, la struttura sta dando segni di squilibrio, con “discontinuità oggettive”, come ha riportato alla stampa l’Università di Bologna, che raccoglie vibrazioni e ondeggiamenti della torre con appositi sensori fin dal 2009. In pratica, la torre che svetta su Bologna da 900 anni si sta inclinando sempre di più.

Tutti si sono subito mobilitati: il ministero dei Beni Culturali, con la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, la soprintendente alle Belle Arti, il prefetto e il sindaco Matteo Lepore hanno chiuso al traffico quel tratto di centro, dove passano di solito bus e auto, per lasciare tranquilla la Garisenda e poterla “ascoltare” meglio.

In particolare, gli esperti devono sentire quelli che in inglese vengono chiamati “creep”, gli scivolamenti che producono scricchiolii registrati dai sensori acustici che sono stati installati nella torre per misurare le micro-fissurazioni. L’operazione deve essere effettuata senza “mezzi meccanici e persone nelle immediate vicinanze”, per non avere interferenze acustiche.

La Garisenda, che è sempre stata un po’ pendente, poggia su un basamento in malta e selenite, ed è la più alta torre pendente in muratura al mondo secondo gli studiosi (la torre di Pisa non è in muratura). La torre, così come la più alta torre degli Asinelli, è sotto osservazione da anni.

I sensori sono stati inseriti anche nel basamento della torre Garisenda, che nel corso degli anni è stato oggetto di ristrutturazioni. Il problema, infatti, era stato individuato proprio nella parte centrale della base, composta da malta, spezzoni di blocchi in cotto e ciottoli di fiume. La malta si è sciolta poco a poco e nella base risultavano quindi dei “vuoti”, così il Comune ha stanziato 1,4 milioni di euro nel 2022 per poter fare delle “iniezioni” e riempirli.

Se adesso, alla fine delle rilevazioni, emergeranno ancora dati preoccupanti, le autorità e gli esperti dovranno capire come intervenire per curare la torre, un bene storico e culturale immensamente prezioso.

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