In Spagna c'è chi se la sta prendendo con un "ritratto" di Gesù: "troppo effeminato"

Salustiano Garcia, l’artista che lo ha dipinto, si è difeso: "Non c'è nulla nella mia pittura che non sia già rappresentato in opere d'arte di molti secoli fa". Poi, ha raccontato di essersi ispirato al fratello defunto e al figlio Horacio.

Sta facendo discutere, nelle ultime ore, il ritratto di Gesù dipinto da Salustiano Garcia in occasione della Settimana Santa di Siviglia. Per l’evento, che si svolgerà dal 24 al 31 marzo 2024, l’artista ha infatti realizzato un’immagine promozionale che alcuni hanno giudicato “vergognosa” e “provocatoria”.

Nella locandina, presentata nell’aula magna della Fondazione Caja Rural pochi giorni fa, vediamo un Gesù glabro, dai lineamenti delicati e con capelli lunghi e curati: una rappresentazione per la quale il Consiglio delle Confraternite della città, che si occupa dell’organizzazione dell’evento, ha espresso approvazione, accogliendo l’opera con un grande applauso.

Di diverso avviso, però, alcune istituzioni conservatrici come l’IPSE, gruppo di orientamento ultracattolico, che su X ha definito il Gesù rappresentato come “assolutamente vergognoso e un’aberrazione” ed “effemminato”, chiedendo ai responsabili di ritirare il cartello e scusarsi con il pubblico. Attacchi omofobi che fanno eco a quelli di Javier Navarro, del partito di estrema destra Vox, il quale sullo stesso social si dice convinto che l’immagine sia stata realizzata appositamente ‘per provocare’. Nel frattempo, sul noto sito change.org è stata avviata una petizione per rimuovere l’opera: la richiesta ha raccolto ad ora oltre 12mila firme.

L’artista Salustiano Garcia, però, si è difeso sulle pagine del quotidiano spagnolo ABC, dichiarando di aver realizzato il dipinto con profondo rispetto e spiegando di non aver fatto nulla di innovativo: “(…) Non c’è nulla nella mia pittura che non sia già rappresentato in opere d’arte di molti secoli fa. Penso alle persone che hanno parlato male del mio lavoro. Chi ci ha visto la sessualità, ha bisogno di un po’ di cultura artistica. La scultura del Cristo risorto di El Greco lo raffigura completamente nudo, pene e tutto il resto. Se questo fosse possibile nel XVI secolo, mi sembra che non possiamo mostrare un Cristo come il mio, a torso nudo, nel XXI secolo”.

Allo stesso giornale, l’artista ha anche spiegato di aver omaggiato El Cachorro, scultura del sivigliano Francisco Antonio Ruiz Gijón del 1682 che ritrae Gesù sulla croce: “Il mio Cristo, infatti, non mostra più pelle del Cachorro. Non è né più né meno provocatorio. Il Cachorro è provocatorio? (…) Se qualcuno trova provocatorio il Cachorro, allora mi sembra che stiamo parlando di una persona malata che ha bisogno di aiuto”.

L’artista ha inoltre spiegato di essersi ispirato al figlio Horacio, oltre che al fratello, morto quando Garcia era piccolo: “Avevo dodici anni quando morì mio fratello. Mia madre mi chiese di entrare nella stanza dove riposava il suo corpo per salutarlo. Ero terrorizzato, ma quando vidi il suo volto e il gesto sereno delle sue mani incrociate sul petto, rimasi scosso. Come potrebbe un corpo disteso contenere tanta bellezza!”, si legge sul sito del Consiglio delle Confraternite. Secondo Garcia, inoltre, la sua rappresentazione di Cristo “servirebbe a confermare la risurrezione nella memoria di mio fratello”.

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