Giorgio Napolitano, 98 anni, è ricoverato in gravi condizioni. Il quadro clinico dell’ex presidente della Repubblica, ormai da giorni in una clinica romana a Monteverde Vecchio, si è ulteriormente aggravato ieri, e ora è preoccupante.

Stando a quanto riporta La Stampa, nella giornata di ieri le macchine che aiutavano Napolitano a respirare sarebbero state scollegate, ma il suo cuore continua a battere ancora con regolarità. Accanto all’ex capo di Stato, 98 anni il 29 giugno scorso, ora ci sono il figlio Giulio e la moglie Clio Maria Bittoni, 89 anni, oltre allo storico consigliere per la comunicazione, Gianni Matteoli.

La notizia delle condizioni di salute del politico è già su tutti i giornali, mentre sui social è ormai diventata virale. Specialmente su X, dove sono apparsi numerosi commenti agghiaccianti degli hater, tra chi augura all’ex presidente “Un pronta morte, anche se tardiva”, e chi pensa di fare black humor scrivendo “Quando la cariatide in decomposizione Napolitano decide di andare a trovare il Che, Mao, Stalin e altri simpatici amichetti all’inferno”. 

L’odio social non è passato indifferente, e sempre su X ci sono anche commenti che si scagliano contro i leoni da tastiera, come quello di Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ha commentato così: “Auguro con tutto il cuore al presidente Napolitano di superare questo momento critico e non posso non sottolineare come, anche questa volta, gli haters si siano scatenati con frasi vergognose. Un conto è l’esercizio assolutamente libero e sacrosanto della critica – aggiunge Antoniozzi – un altro sono il dileggio, la mancanza di rispetto verso un uomo di 98 anni e la sua sofferenza. Chiedo a tutte le forze politiche di fare qualcosa insieme per arginare gli haters e discernere il diritto ineludibile di espressione dagli insulti beceri: la mia cultura politica è assai diversa da quella di Napolitano e lo dico soprattutto per questo”.

Giorgio Napolitano, nato a Napoli il 29 giugno 1925, è salito per la prima volta al Colle il 10 maggio del 2006, ed è stato il primo presidente della Repubblica nella storia italiana a essere eletto due volte, la seconda il 20 aprile del 2013, per poi rassegnare le dimissioni il 14 gennaio 2015. Storico esponente del Partito comunista italiano, è stato anche ministro dell’Interno, deputato ed eurodeputato, oltre che presidente della Camera e, dopo il suo secondo mandato come capo di Stato, è senatore a vita.

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