Nei giorni scorsi hanno fatto molto parlare di sé gli insulti rivolti da alcune persone, poi amplificati da Striscia la Notizia, a Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, “accusata” di non prestare molta attenzione al suo aspetto fisico e al modo di vestirsi.

Nei suoi confronti è subito scattata la solidarietà di tantissime persone che si sono schierate in sua difesa e di tutte le altre vittime di body shaming.

Nella giornata di ieri, un gruppo di artiste di strada, “Lediesis“, ha voluto dedicare alla stimata giornalista un murale in cui viene ritratta come Super Woman:

“Giovanna Botteri, giornalista, è stata oggetto di critiche a causa del suo aspetto non così curato come i canoni superficiali e fittizi vorrebbero imporre.
Dal canto suo questa superdonna non si è scomposta e spinge ad una riflessione per scardinare modelli obsoleti che non hanno più ragione di esistere.
A lei va la nostra più sincera stima. Su una finestra cieca del centro di Firenze”. questa è la didascalia a corredo dell’opera artistica realizzata da Lediesis.

La Botteri aveva risposto agli insulti ricevuti (e in particolare all’eco mediatica che essi avevano trovato sui social e in tv) con una lettera dal contenuto molto forte, nella quale riafferma la necessità di andare oltre l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, dovrebbero avere secondo alcuni:

“A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere”.

“Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne.”.

Il suo appello difficilmente questa volta resterà inascoltato.

 

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